Un passaggio stretto e difficile non solo per l’Italia ma anche per l’Europa, che potrà essere superato se la politica saprà spiegare ai cittadini la rotta da seguire. Nelle asciutte 18 cartelle del suo intervento il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco non ha certo nascosto la gravità della situazione economica da affrontare: ha spiegato che quest’anno la recessione è inevitabile e che solo con scenari «non troppo sfavorevoli» la flessione del Pil potrà esssere limitata al -1,5 per cento. Ha chiarito che il cocktail amarissimo fatto di aumento dei rendimenti dei titoli di stato, difficoltà della raccolta bancaria , di maggiori costi e minor credito all’economia ha comportato finora una batosta dell’ordine dell’uno per cento e che senza i mille miliardi di euro immessi nel sistema dalla Banca centrale europea questo impatto sarebbe stato ancora maggiore.
Il nuovo responsabile di Palazzo Koch ha anche ricordato che la politica monetaria può fare molte cose, ma i miracoli non può farli . E se garantisce la cura dei sintomi più gravi (creando un argine al contagio, evitando crisi sistemiche, attenuando le tensioni) la terapia che a questo punto è una terapia per il futuro dell’Euro deve essere definita e poi applicata dai politici. Così per l’Europa serve un cambio di passo, una dettagliata road map che passi anche per innovazioni coraggiose come ad esempio il fondo per traferire i debiti sovrani che eccedano una soglia uniforme, chiarendo però che cosa comporta il passaggio a un’Unione fiscale . E bisogna evitare la rinazionalizzazione dei sistemi finanziari,utilizzando anche in questo caso in modo creativo la cassetta degli strumenti (per esempio con la creazione di un fondo europeo per le crisi bancarie).
Quanto alla politica domestica, Visco ha apprezzato molto la rapidità e l’efficacia dell’azione del governo Monti sul fronte del risanamento: ma non ha nascosto che il prezzo dell’innalzamento della pressione fiscale è stato l’approfondimento della recessione e ha sottolineato con forza che questo prezzo non può che essere temporaneo.
Infine, le banche: Visco le ha difese dalla critica di essere disattente all’esigenza dell’economia: Ma non ha lesinato la sferza sul terreno della governance , facendo chiaramente capire che 1136 cariche di vertice in 10 gruppi bancari sono un po’ troppe e che tra i costi da tagliare ci sono anche quelli delle remunerazioni dei banchieri.
Visco:la politica indichi la rotta da seguire
Commenti disabilitati.