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Trump, già pronta la svolta tributaria

Le buone idee camminano da sole. E prima o poi arrivano in porto, si diranno forse i professori Giulio Tremonti e Giuseppe Vitaletti, quando leggeranno i testi della riforma tributaria che il presidente americano vuole attuare negli Stati Uniti To Make America Great Again ( Far tornare l’America a essere grande). L’idea di base è modificare imposizione e tassazione americane, spostandole «dalle persone fisiche e giuridiche alle cose ». È la proposta di fondo del libro di Tremonti e Vitaletti La fiera delle tassedel lontano 1991. Mai recepita in Italia, è diventata uno dei capisaldi della riforma tributaria delineata negli Usa quale antidoto agli effetti tributari della globalizzazione che ha tra gli effetti quello di indurre a spostare sedi tributarie, impianti, e persone nei Paesi più convenienti sotto il profilo fiscale. La riforma tributaria di Trump è delineata non solo nei programmi elettorali, ma anche in analisi critiche come quella di David A. Weisbach. Gli obiettivi di fondo sono quattro: ridurre la pressione tributaria sul ceto medio, semplificare gli adempimenti, scoraggiare la delocalizzazione e non aumentare né deficit né debito pubblico.

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L’Avvenire del 22/01/2017

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