Gli acquisti e investimenti pubblici sfiorano in Italia il 14 per cento del pil. Sono oltre 200 miliardi l’ anno che lo stato direttamente o indirettamente trasferisce al settore privato in cambio di opere, beni e servizi. La grande corruzione si annida lì. L’ Ocse nel 2008 ha emesso una lista di dieci raccomandazioni per aumentare l’ integrità negli acquisti e investimenti pubblici. Nei giorni scorsi è uscito il primo rapporto per misurare l’ applicazione di quelle raccomandazioni. L’ Italia, almeno sul piano formale, sembra aver fatto qualche passo avanti. Ora, di fronte alla necessità di contenere la spesa pubblica e di rilanciare l’ economia, per la quale la corruzione è il freno più potente, bisogna passare dalla forma alla sostanza e dai piccoli passi al passo di corsa. Le chiavi sono la trasparenza, la buona gestione, la prevenzione dei comportamenti scorretti, il controllo e la responsabilità. Mettere i cittadini a conoscenza delle esigenze e di come vengono soddisfatte, affidare la responsabilità di acquisti e investimenti a dirigenti di provata correttezza e professionalità, prevedere chiare responsabilità per ogni atto e tempi brevi per il contenzioso. Cosa si deve fare è chiaro, politici e amministratori dovrebbero tenere quelle dieci raccomandazioni sul comodino e leggerle ogni mattina. E noi cittadini chiedere loro ogni giorno cosa hanno fatto per rispettarle.
Fonte: Repubblica del 13 febbraio 2012Trasparenza negli appalti il primo passo anticorruzione
L'autore: Marco Panara
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