Facoltà di limitare i bonus dei banchieri e potere di removal: si riferisce a questo il Capo dello Stato quando richiama la necessità di adottare al più presto disposizioni che diano attuazione alla normativa comunitaria e dagli standard internazionali vigenti. Tutto nasce dal fatto che il 14 dicembre scorso è stata pubblicata la direttiva europea CRD3(capital requirement directive) che contiene disposizioni sui sistemi di remunerazione e di incentivazione dei manager utilizzati nelle banche e nelle imprese di investimento: il termine per l’attuazione di queste disposizioni è scaduto il 31 dicembre scorso. Bankitalia ha anticipato il più possibile il recepimento per quanto attiene alle banche utilizzando le istruzioni di vigilanza, però mancano degli aspetti che riguardano l'”enforcement”: elementi che richiedono un provvedimento di modifica al Tub, il testo unico bancario. Il che potrà avvenire o sotto forma di emendamento al decreto sviluppo o con un nuovo dl. Occorre infatti dotare la banca centrale italiana del potere di limitare il monte complessivo della parte variabile delle retribuzioni dei banchieri e dei manager bancari, quando questo è incompatibile con adeguati livelli di patrimonializzazione della banca: in pratica, stipendi e bonus d’oro dei banchieri debbono poter essere limitati quando è in pericolo la stabilità della banca e la sua stessa base patrimoniale. Occorre inoltre fissare (come previsto dalla direttiva Ue, che è il precipitato di tutto il lungo dibattito sulla necessità di riforme avvenuto in Europa dopo la crisi finanziaria) dei limiti alla remunerazione complessiva dei manager in caso di banche che beneficiano di eccezionali interventi di sostegno pubblico: finora, fortunatamente, in Italia questo non è mai accaduto, e del resto anche i Tremonti bond sono già in fase di rimborso mentre in altre parti d’Europa ci sono stati aiuti di Stato massicci.
L’altra disposizione che dovrebbe essere adottata per allineare l’Italia agli standard internazionali vigenti riguarda l’attribuzione a Bankitalia del potere di removal, cioè il potere di rimuovere uno o più esponenti aziendali: si può arrivare al ricambio dell’intero consiglio d’amministrazione nel caso di gravi patologie della banca, quando non vengono applicati i criteri di sana e prudente gestione.
Tra le facoltà anche l’esclusione dei vertici
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