Lieve rallentamento a fine 2010 per i prestiti alle imprese da parte delle banche italiane.
A dicembre scorso, infatti, il tasso di crescita degli impieghi alle imprese non finanziarie, come informa la Banca d’Italia in un comunicato sul Supplemento al Bollettino statistico Moneta e Credito é stato dell’1,9% rispetto al +2,1% di novembre. La percentuale tiene conto di una correzione per le cartolarizzazione non rilevate nei bilanci bancari che dal giugno scorso invece le banche sono tornate a considerare.
Il tasso dei crescita dei prestiti al settore privato ha avuto una leggerissima accelerazione, con un incremento del 3,6% (3,5% a novembre) mentre il credito alle famiglie risulta sempre sostenuto (+5% come a novembre). Quanto alle sofferenze, il loro tasso di crescita nei dodici mesi è aumentato del 29,9% contro il 28,7% registrato in novembre; la raccolta registra ancora una variazione negativa sia nei depositi(-1,% ma era pari a -1,4 in novembre) sia in relazione alle obbligazioni (-1,8% contro il -0,5% in novembre). Infine, sul versante dei tassi, il bollettino di Bankitalia segnala che quelli sui mutui per l’acquisto di abitazioni erogati nel mese alle famiglie risultano in leggero aumento, al 3,18% dal 3,09% mentre quelli sul credito al consumo si sono attestati all’8,33% (contro il precedente 8,39%). Per i tassi sui nuovi finanziamenti alle imprese erogati nel mese si registra un aumento per quelli di importo superiore a 1 milione di euro (2,56% rispetto al 2,39% di novembre) e una riduzione per quelli di importo inferiore a questa soglia (al 3,24% dal 3,31% precedente). Se queste sono le tessere più aggiornate del quadro di congiuntura monetaria, per sapere davvero quali sono sono le tendenze di fondo dell’economia e del credito occorrerà attendere il 10 febbraio. Domani mattina si terrà infatti il tradizionale incontro fra i vertici delle principali banche e il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nella sede di via Nazionale. La riunione, che segue quella tenuta dal governatore con il comitato esecutivo dell’Abi nei giorni scorsi, vedrà partecipare oltre al direttorio di Via Nazionale e ai vertici dell’Abi, anche i top manager di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Popolare, Ubi Banca e Mediobanca. Con ogni probabilità nel giro di tavolo tra i banchieri e gli esponenti del Direttorio di via Nazionale ciascuno darà le proprie stime sulla ripresa dell’attività economica italiana ed europea per fare il punto anche sulle prospettive della domanda di credito. Ma è probabile che, accanto al quadro macroeconomico, nella discussione si parli anche di temi più specifici della politica creditizia: dal come le banche si attrezzano a gestire la loro liquidità alle attese sul mercato obbligazionario in un anno di emissioni sovraffollate come quello in corso, alla propsettiva di nuovi e più severi stress test in Europa. E’ possibile,poi, che il Governatore voglia conoscere quali strategie le aziende di credito stiano mettendo in atto per il rafforzamento patrimoniale, più volte da Draghi indicato come necessario, in vista di Basilea tre.
Tornano a salire i tassi sui mutui
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