"In che cosa credevano i riformisti?", si chiede Alberto Mingardi, sul Foglio dell'8 dicembre. Certo non nel neoliberisme di cui forse non era neppure nato il nome. Credevano di poter costruire, attraverso il Partito democratico, un soggetto nuovo, capace di parlare agli elettori non nei termini del conflitto sociale ma in quelli di una crescita inclusiva. Credevano di avere ragione, e la sinistra pure, nel senso che pensavano di non essere solo dei soprammobili atti ad attirare il voto borghese.
Politica italiana
I mali dell’Italia: i rischi di una falsa spiegazione
Trasforma in oro di consensi il piombo dell’accusa all’Europa di aver prodotto, con la sua austerità, debito e stagnazione. Una totale falsità, ma che si diffonde nella popolazione, ne influenza preferenze elettorali e scelte di vita: quanto tempo ci andrà perché quel veleno venga metabolizzato? L’Argentina dei decenni passati, il Venezuela di oggi ci ricordano che tempi e sofferenze possono essere senza fine.