Ne aveva parlato il governatore Ignazio Visco a Washington, al termine degli incontri del Fondo monetario: l’offerta di credito in Italia si sta normalizzando, aveva detto, aggiungendo peraltro che «siamo in un fase recessiva e c’è una riduzione del credito in atto che però in buona parte è giá alle nostre spalle». E aveva consigliato di attendere qualche giorno per verificare, sulla base delle evidenze statistiche, se la riduzione della dinamica dei prestiti è frutto di una difficoltá di accesso al credito o, piuttosto, di una mancanza di progetti di investimento da parte delle aziende.
Ieri sono arrivati i dati dell’ultima indagine trimestrale sul credito bancario realizzata a livello di Eurosistema. La survey, come si sa, viene condotta quattro volte l’anno su un campione di 110 banche per l’intera Eurolandia e per l’Italia vi partecipano otto gruppi bancari che rappresentano oltre due terzi del mercato dei prestiti, mentre i questionari sottoposti ai dirigenti bancari responsabili dell’area credito sono raccolti ed analizzati dalla Banca d’Italia. Ebbene, le cifre che sintetizzano le risposte fornite dalle aziende di credito italiane nel “confessionale” della banca centrale confermano le impressioni abbozzate qualche giorno fa dal Governatore: le valutazioni delle aziende di credito fornite in aprile rimarcano che nel primo trimestre del 2012 si è registrata una marcata diminuzione del grado di restrizione dei criteri per la concessione dei prestiti, sia alle imprese che alle famiglie. Come si può vedere dalla tabella che pubblichiamo, nell’indagine relativa al mese di aprile la percentuale netta delle risposte che segnalano di aver irrigidito le condizioni di credito praticate è scesa al 25% contro l’87% del mese di gennaio e l’indice di diffusione calcolato dalla Banca d’Italia (un indicatore sintetico di tutte le risposte, che varia da meno uno a più uno, segnalando con il segno meno l’allentamento delle condizioni creditizie e con il più l’irrigidimento) è sceso da 0,50 di gennaio a 0,13 in aprile. Le percentuali delle risposte sui criteri applicati dalle banche per l’approvazione dei prestiti e delle linee di credito alle imprese, peraltro, ci dicono anche quanto sia stato forte alla fine dello scorso anno e in gennaio la stretta sulle condizioni creditizie e quanto fosse assolutamente necessaria la doppia iniezione di finanziamento straordinario alle banche praticata dalla Bce. Nel comunicato diffuso ieri, peraltro, Banca d’Italia sottolinea anche che è in atto un forte rallentamento nella domanda di prestiti da parte delle imprese, mentre per le famiglie la richiesta resta debole.
L’allentamento delle restrizioni al credito, conferma l’analisi della banca centrale italiana, è dovuto soprattutto dalle minori difficoltà di accesso al finanziamento sui mercati all’ingrosso, in particolare quelli dei titoli di debito a medio-lungo termine, e ai minori problemi di liquidità incontrati dalle banche, oltre che ad un miglioramento delle attese sull’attività economica. Sulla base delle risposte delle banche l’attenuazione dell’irrigidimento dovrebbe inoltre proseguire, fino ad annullarsi, nel trimestre in corso. La domanda di prestiti delle imprese sulla base della survey registra invece un marcato rallentamento nel primo trimestre; si sarebbe mantenuta debole anche quella delle famiglie.
Sul credito stretta meno forte
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