• venerdì , 22 Novembre 2024

Stretta dei Grandi sui deficit. No alla tassa sulle banche

Il Summit Trichet: il risanamento non peserà sulla crescita. Strauss Kahn «sorpreso» dalla tempesta sui conti di Budapest.Draghi: ora regole per la finanza. Dietrofront ungherese: nessun default
La cosa più importante per rassicurare i mercati «è mostrare la massima determinazione nel completare la riforma del sistema finanziario». Il governatore della Banca d’ Italia, Mario Draghi, all’ indomani di un’ altra giornata nera per le Borse, indica così il punto di partenza del percorso a 4 tappe per scongiurare l’ instabilità: la determinazione nella riforma; la previsione di sanzioni per le banche e le istituzioni finanziarie che non si mettono in regola; lo stretto coordinamento anche a livello europeo delle comunicazioni ai mercati e ovviamente il riequilibrio dei conti pubblici con l’ avvio delle riforme strutturali in modo anche questo coordinato. «Vi sono più misure da poter prendere» prosegue Draghi che dice di non possedere «la bacchetta magica» da usare per risanare tutto con una sola mossa. Gli fa eco il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, «non siamo maghi» dice. Ma intanto Draghi, che parla al termine del vertice del G20 finanziario nella sua veste di presidente del Financial stability board, rimette l’ abito di governatore per negare rischi per le banche italiane esposte con l’ Ungheria. «Sono entrate nella crisi in condizioni migliori di altre, sono adeguatamente capitalizzate, hanno un modello tradizionale di business e gestione di rischio». E tra le cose che contano c’ è anche «la qualità della supervisione». Ma sul caso Ungheria, ieri il governo di Budapest ha fatto marcia indietro sull’ allarme per i rischi di insolvenza lanciato tra giovedì e venerdì scorso provocando la caduta dei corsi azionari nelle piazze europee. «Sfortunate esagerazioni», secondo il segretario di Stato Mihaly Varga, stretto collaboratore del premier Viktor Orban. Draghi, favorevole ad avviare uno stress test sulle banche europee, si dice fiducioso nel fatto che i capi di Stato e di Governo del G20 possano approvare le nuove regole della finanza, in particolare quelle sui requisiti di capitale e liquidità delle banche (Basilea3) alle prossime riunioni, di Toronto a fine mese e di Seul in Corea. Per ora c’ è «l’ impegno» ribadito ieri dai ministri finanziari e banchieri centrali ad andare avanti per definire l’ accordo, diversamente da quanto hanno fatto sul tema dell’ introduzione di una tassa globale sulle banche per l’ opposizione di Canada e Australia, India e Brasile. Se ne riparlerà a Toronto. «Siamo tutti convinti che le banche debbano pagare i costi della crisi», spiega Draghi aggiungendo che sul come lo debbano fare, «ogni paese deciderà da sè. L’ importante è individuare un livello minimo comune». Nella due giorni di Busan, la seconda città della Corea del Sud affacciata sull’ oceano, è tornato a farsi sentire il timore per l’ instabilità finanziaria e un’ economia che va avanti a diverse velocità. «La ripresa a livello globale è più rapida del previsto, anche se non in tutte le aree del mondo. Tuttavia la recente volatilità dei mercati finanziari ci ricorda che rimangono da affrontare sfide significative e sottolinea l’ importanza della cooperazione internazionale», sintetizza il comunicato finale del vertice. A Busan non è stata trovata la sintonia nelle varie voci, su come coniugare il rigore necessario a risanare i conti pubblici e la crescita che da quell’ azione di contenimento delle spese, rischia di essere frenata. Dall’ Europa, in particolare viene segnalata la priorità del consolidamento fiscale, da altri paesi primo fra tutti gli Usa, come ha sottolineato il segretario di Stato al Tesoro Tim Geithner, viene messo in rilievo invece «l’ obiettivo primario della crescita» che dovrebbe passare anche attraverso lo «stimolo della domanda interna» dei paesi «rigoristi» ma con minori problemi di bilancio come la Germania. «Il rigore non deve andare a penalizzare la crescita economica» dice Geithner dando voce a ciò che molti operatori di mercato pensano. Il consolidamento delle finanze pubbliche è «un lavoro che deve essere fatto a livello mondiale» avverte però il presidente della Banca Centrale europea, Jean-Claude Trichet visto che «l’ impatto sulla crescita non dovrebbe essere considerato negativo, perché il taglio di budget aiuterà a consolidare la ripresa». In ogni caso nel comunicato il G20 «apprezza l’ azione congiunta dell’ Europa, della Bce e dell’ Fmi per la difesa dell’ euro» ma chiede ai paesi con problemi sui conti pubblici di “accelerare” il consolidamento». Ma c’ è un’ altra novità nel comunicato finale del G20 finanziario che fa molto piacere al ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti dal quale è partita l’ idea. E’ stata recepita, annuncia lo stesso Tremonti, «la nuova trilogia» dei principi per la finanza: «Propriety, integrity, trasparency», ovvero correttezza, integrità e trasparenza. «È una formula che compatta», osserva il ministro.

Fonte: Corriere della Sera 6 giugno 2010

Articoli dell'autore

Commenti disabilitati.