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Soli.Con ventisei soci

Maroni continua la polemica contro l’Ue. La Commissione risponde: vi abbiamo dato quello che ci avete chiesto. Il centrodestra pensa che parlare contro l’Europa porta voti?
Il Maroni pensiero su come l’Europa gestisce la crisi politica nord africana evidenzia chiare esigenze di politica interna e incrina le speranze di chi vorrebbe vedere l’Italia essere più costruttiva nel momento del bisogno. Il ministro degli Interni, viene il sospetto, parla per i suoi elettori e, così facendo, può rendere più complesse le cose. Fra l’altro, non deve essere casuale se questa mattina su due giornali filogovernativi ci sono due interviste dal titolo “L’Ue ci ha lasciati soli”. Probabilmente, qualcuno ha messo in giro la voce che a destra si vincono voti parlando male di Bruxelles.
Dice Maroni.
“Abbiamo deciso di mandare una missione italiana in Tunisia, perché lì stanno morendo e nessuno se ne occupa”.
Ha fatto bene a intervenire, l’Italia deve essere un attore centrale. Il ministro ha però dimenticato i tre milioni di euro, ora diventati dieci, che l’Ue ha stanziato per l’intervento umanitario di urgenza e il coordinamento delle organizzazioni umanitaria attivato da giorni ai confini della Libia con Tunisia e Egitto.
“Avevamo chiesto aiuto per il controllo delle coste e ci hanno inviato tre funzionari che non parlano neanche italiano”.
Non fa un gran che di differenza che l’agenzia Frontex, responsabile per i controlli sulle frontiere europee, di uomini ne ha mandati venti e che questi si trovano fra Caltanissetta, Bari e Crotone. Venti sono pochi, come poche sono le due navi (italiane) e i due aerei (uno nostro, uno portoghese) dislocati dalla missione Hermes organizzata da Frontex. Tuttavia, ha spiegato ieri la Commissione, “abbiamo messo a disposizione le risorse che ci ha domandato l’Italia”. E’ arrivato quello che il ministero voleva. Esistono altre possibilità che gli stati membri hanno offerto. Ma serve una richiesta da Roma che, per ora, non c’è stata.
E’ interessante comunque notare che le regole prevedono che sia l’Ue a pagare la missione Frontex. Vuol dire che le due navi e l’aereo italiano volano nelle nostre acque a spese dei ventisette. Tutto regolare. Ma non siamo soli.
“Avevamo chiesto fondi e loro ci hanno precisato che sono a disposzione 25 milioni, ma per tutti i 27”.
Maroni voleva cento milioni, somma mai spiegata. La Commissione ha promesso che metterà le mani nei fondi disponibili e c’è stato un corto circuito sulle disponibilità. Maroni ha dichiarato che erano stati promessi 25 milioni. La Commissione ha precisato che era un malinteso, che la somma riguardava le intere dotazioni dei due strumenti finanziari idonee all’intervento. Il ministro ha ammesso di aver capito che era un malinteso. Tutti hanno letto la notizia, ma non la precisazione, così nelle ore passate da Albertini a Borghezio hanno continuato tutti a tirare in ballo i 25 milioni che non ci sono. Si parlino di più, fra Roma e Bruxelles, fra l’Italia e la Padania, fra Roma e Roma.
La Malmstroem, attraverso il suo portavoce, ha ricordato ieri che è “il momento di affrontare le emergenze e non di fare polemiche”. E’ vero. E’ proprio il momento di affrontare le emergenze e non di fare polemiche.
Dimenticavo. Maroni ha anche detto “Tutti si sono riuniti tranne, anche il Consiglio di sicurezza, e l’Ue no”. Si riferiva alla richiesta italiana di convocare in vertice dei leader per parlare della Libia. Domanda: gliele danno e notizie di agenzia?
Dallo scoppio della crisi nordafricana, c’è stata una riunione dei ministri degli esteri (Frattini presente), una dei ministri dell’Interno (Maroni presente), una di quelli della Difesa (la Russa assente), più una serie infinita di incontri a diverso livello diplomatico e tecnico dei rappresentanti degli stati, senza dimenticare i colloqui in sede Nato. I leader Ue ne discuteranno l’11 marzo.
Ma ci hanno veramente lasciato soli? O ci fa comodo dirlo?

Fonte: La Stampa del 3 marzo 2011

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