Eurodeputati in cerca di attenzione.Fra gelati e bersaglieri, si perde di vista la sostanza.
E stata una sessione bizzarra quella italiana al Parlamento Ue, quattro giorni in cui la voglia di apparire è in apparenza prevalsa su quella del fare. Lassemblea europea gode di un risalto inferiore a quello che meriterebbe, almeno nel dibattito pubblico e sui media nazionali. E una istituzione cruciale, lunica nel suo genere, la sola eletta democraticamente che valichi i confini. Il recente trattato di Lisbona le ha dato un potere ancora più netto. E a tutti gli effetti la seconda camera dellunione, laltra rispetto al Consiglio in cui siedono i rappresentanti dei governi. In alcuni paesi, ed il nostro è fra primi, questo ruolo fatica ad essere apprezzato.
I deputati italiani con qualche eccezione molto poco visibili reagiscono cercando di attirare lattenzione come capita. Iniziativa mirabile, in teoria. Se non fosse che si rischia di diventare gente da barzellette.
Ragioniamo. Senza nomi, che tanto non servono e basta lidea.
Qualche vicepresidente e capogruppo attivo che macina chilometri ha una qualche popolarità in patria e, guarda caso, di più allestero. Oltre a questi, hanno una relativa fama una cantante, un anchorman, una giovane battagliera, un sindacalista, un ex ministro, alcune presunte favorire di un ex premier, una ex presentatrice, un indipendentista rumoroso e una garante dei diritti che si fa notare per il carattare. Gli altri nuotano sotto superficie, salvo emergere perché hanno parlato in dialetto in assemblea o perché li hanno bistrattati nella proprio famiglia politica dove aver espresso parziale comprensione a uno stragista.
I più meriterebbero maggiore attenzione, anche oltre i propri curriculum. Questa è unassembla importante. Invece niente. Così qualcuno si arrangia come può.
Il risultato è che questa settimana gli italiani si sono distinti per la giornata del Gelato, organizzata salvo smentita anche con i soldi dei contribuenti, e per aver ospitato la banda dei bersaglieri nel palazzo dei deputati. Cornetti e piumazzi fragorosi, delizie della vita e della Storia patria, celebrate non senza suscitare qualche ironia. Già. Gli italiani
Un gruppo politico del quale fa parte una giovane signora che ama finire sulle pagine dei giornali per merito della sua bambina ha quindi cercato la foto in cronaca indossando una maglia in difesa dei nostri marò detenuti in India. Sono però riusciti a stampare una tshirt con una scritta inglese. Sbagliata!
I due militi sono finiti anche sullo scranno del vicepresidente, il medesimo soggetto che ha guidato lassemblea con una felpa con su scritto Italia. Pane e formaggio per qualunque umorista.
A sinistra è invece andata in onda la saga dellincertezza dorientamento quando il parlamento, in effetti con un colpo di mano di una liberale olandese, ha fatto passare il principio secondo cui uno stato non può limitare il concetto di famiglia alla sola coppia eterosessuale. La prima telefonata ricevuta quel giorno era mirata sottolineare che la deputata dallaltra parte del filo si era astenuta. L mattina dopo la pattuglia che sulla stessa sponda non aveva dato il suo sì si è arricchita. Poche altre volte una decisione sostenuta con forza dalla sinistra europea ha fatto tremare la sinistra italiana, costretta a distinguo e precisazioni.
Il parlamento europeo merita di più, merita una classe solida di parlamentari europei. La frustrazione di alcuni deputati è comprensibile, così come la loro voglia di riscatto. Bisognerebbe però evitare di attrezzare tutte le volte un Circo Barnum, perché è una vera istitu, una fiera popolare che brucia allistante e non offre un gran che di futuro. Difficile impostare in futuro, soprattutto ora che lEuropa è in crisi di credibilità. Ma è certo che, senza sostanza, i nani e le ballerini non serviranno né la causa della loro fede politica, né quella dellEuropa quale strumento di integrazione, sviluppo e pace.
Peggio che al Circo Barnum
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