Con Bush i conflitti erano diventati affari: ora la situazione non è cambiata
Il recupero dei soldati americani dispersi in zona di guerra, fin qui un incarico svolto da gruppi scelti dell’ esercito Usa, viene sempre più spesso affidato a società private come Blackbird Technologies e il capo del Pentagono, Robert Gates, ha recentemente proposto di smantellare il comando della Joint Personnel Recovery Agency, la struttura unificata di esercito, aviazione e marina responsabile per le operazioni di salvataggio. L’ esercito Usa ha ritirato dall’ Iraq le truppe combattenti, ma il governo di Washington, ha riferito di recente al Congresso Michael Thibault, copresidente della Commissione per gli appalti militari, ha aumentato di molto il ricorso a società private del settore della sicurezza «creando un ruolo completamente nuovo per i contractor militari sul campo di battaglia». E un’ indagine dei giornalisti investigativi di ProPublica ha scoperto che nel primo semestre del 2010 per la prima volta nella storia militare americana i civili impiegati dal governo che hanno perso la vita in zone di guerra oltre 250, dall’ Iraq all’ Afghanistan sono stati più numerosi dei caduti in divisa 235, secondo il Pentagono. Bush è stato condannato dall’ opinione pubblica per aver trascinato l’ America in modo scriteriato nel conflitto iracheno. Molti esperti gli attribuiscono anche una colpa più specifica: aver lasciato che una guerra sbagliata finisse fuori controllo sul piano dei costi e, in parte, anche su quello della gestione, per l’ enorme e incontrollato ricorso a contractor privati. Una scelta corretta se riferita ad attività di supporto assistenza tecnica, manutenzione, alimentazione e alloggio delle truppe che possono essere svolte meglio e a costi più bassi da operatori privati messi in concorrenza tra loro. Ma sotto Bush la guerra è diventata l’ oggetto di un vero e proprio affarismo selvaggio: giganti come Halliburton, protetta dal vicepresidente Dick Cheney, hanno ottenuto megacontratti per svolgere non solo funzioni di supporto, ma anche per garantire la sicurezza armata dei convogli o interrogare i detenuti. Spesso senza alcuna gara e al di fuori di ogni controllo. Anche la Cia ricorre sempre di più ai privati. In segreto, vista la natura dell’ intelligence. Le indagini del Congresso hanno scoperto giganteschi abusi, favoriti dal fatto che nelle emergenze il Pentagono può scegliere un contrattista senza indire gare d’ appalto; e una guerra come quella dell’ Afghanistan è un’ emergenza ormai quasi decennale. Nel 2008, in campagna elettorale, Barack Obama promise di cambiare rotta. Finora si è visto ben poco. Certo, Halliburton oggi non esiste più. Ma non è stata smantellata, ha solo cambiato nome: ora si chiama Xe, lavora più che mai per il governo Usa e ha fatto da modello a molte nuove società della sicurezza fondate da ex capi della Cia o delle «teste di cuoio» alle quali il governo Usa affida sempre più spesso missioni delicatissime, dall’ Africa al Pakistan.
Obama va alla guerra ma privatizzata
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