IN QUALE mondo vivono i`dirigenti della Cgil e gli esponenti del Pd? Da mesi tuonano contro la crisi e accusano il Governo di eccessivo ottimismo. Poi, quando le vicende greche (e quelle annunciate in altri Paesi dell`Eurozona) lasciano intravedere foschi scenari in un prossimo futuro, Epifani, Bersani e compagni si mettono a rivendicare, contemporaneamente, più spesa pubblica (come le 400mila nuove assunzioni nella pubblica amministrazione rivendicate dalla Cgil) e meno tasse. E danno inizio alla solita levata di scudi preventiva contro i «tagli» proprio quando il ministero dell`Economia ipotizza una manovra complessiva d`importo pari a 25 miliardi nel prossimo biennio.
EPPURE, non ci vuole molto a capire che, in queste settimane, nei Paesi dell`euro, si corrono rischi ben più gravi di quelli derivanti dagli eventi che sconvolsero la comunità internazionale tra la fine del 2008 e i primi mesi del 2009.
Allora, fu la crisi finanziaria a «gelare» l`economia. Toccò, dunque, ai Governi «mettere in sicurezza» i sistemi bancari (garantendo, innanzi tutto, i risparmiatori) contro la marea dei titoli `tossici “per evitare che l`effetto domino dei fallimenti Usa varcasse l`Oceano e sbarcasse in Europa. Oggi, sono gli Stati a rischiare la bancarotta; sono i conti pubblici a determinare il panico nei mercati finanziari. E` l`euro che può implodere se le terapie di contrasto del «contagio» non avranno successo. E se il virus colpirà altri Paesi. Per resistere all`offensiva della speculazione internazionale, l`Italia – che è appena al di sopra della linea della retrocessione – deve dare prova di solidità finanziaria e di stabilità politica. Alla prima di tali esigenze si risponde soltanto con una strategia rigorosa, assolutamente allineata con le indicazioni della Ue (la quale chiede di ridurre, ogni anno, il deficit in misura pari a mcz:zo punto di Pi/). Alla seconda, con il superamento delle tensioni e dei risentimenti all`interno del PJL e della maggioranza. Non c`è un solo minuto da perdere. La «sindrome greca» potrebbe spegnere sul nascere i primi st;,raali di ripresa economica.
Manovra? Si e subito
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