LAvv. Enzo Moavero Milanesi è tornato alla Presidenza del Consiglio, dove aveva già soggiornato ai tempi dei Governi Amato e Ciampi, in aspettativa delleurocrazia, sua casa preferita (dopo un breve soggiorno in Texas) da quando ha studiato al Collège dEurope di Bruges. Vi è ora giunto da Ministro agli Affari Europei con i suoi gessati molto Bristish proprio mentre la Gran Bretagna fa le bizze sul futuro dellunione fiscale europeo.
Ha sulla sua scrivania copia della lettera di Forrest Capie, Professore Emerito di Storia Economica, e Geoffrey Wood, Professore Emerito di Economia Politica, ambedue della Cass Business School di Londra. La lettera avrebbe convinto il Premier del Regno Unito a non partecipare allultimo (per ora) tentativo di salvare lunione monetaria. La lettera porta la data del 19 Novembre ed è, quindi, stata studiata a Downing Street proprio alla vigilia dellultimo (per ora) vertice concitato dei Capi di Stato e di Governo dei 27. In meno di quattro pagine, illustra (con una dovizia di esempi) come le unione monetarie di solito durano poco e come il divorzio tra i partner (se è amichevole e ben preparato) non costa molto. Non solo in numerosi casi (ad esempio, quando lIrlanda e la Nuova Zelanda coniarono loro monete per sostituire la sterlina) i benefici alla collettiva sono stati ben maggiori dei costi. Se la Scozia si separasse dal Regno Uniti sarebbe normale, e vantaggioso per tutti, che avesse una propria moneta. Quindi, perché affermano i due emeriti mettersi con una schiera di perdenti?
Non rallegra certo il Ministro lultimo fascicolo del Journal of Common Market Studies , la rivista ricordiamolo attorno a cui negli anni Sessanta e Settanta si riunirono coloro che volevano lingresso, prima, e la più piena partecipazione, poi, della Gran Bretagna nelle istituzioni comunitarie.
Nel saggio di apertura Laura Cram dellUniversità di Strathclyde a Glascow si chiede senza mezzi termini se lUnione Europea, UE, ha ancora un cordone ombelicale. LUE afferma il lavoro- viene ormai accettata passivamente e nessuno la considera unautorità politica legittima. Più dura Liesbeth Hooghe della splendida University of North Carolina a Chapel Hill: i Commissari Europei ed i loro funzionari si considerano i governanti dellEuropa ed i non i servitori degli Stati membri. Liesbeth Hooghe è una fine giurista (come il Ministro) e traccia un percorso di pragmatismo istituzionale per uscire da un vicolo cieco in cui lEuropa si sta incartando. Il suo collega Gary Marks , sempre dellUniversity of North Carolina a Chapel Hill, va oltre e tratteggia le mire imperialiste delle istituzioni Ue e ne traccia le origini guarda, guarda- nel Terzo Reich, nella Francia Napoleonica, nellImpero dei Franchi (quello Sacro oltre che Romano) e nellImpero dei Romani. Tutte esperienze di polity ben lontane non solo dalla democrazia parlamentare ma dalla democrazia tout court. E dove il gessato non era di moda.
Gli euro-entusiasti di un tempo sono ora euro-scettici. Che non sia stato fatto qualche errore a Rue de Loi e nei pressi del Parc du Cinquantenare nella tanto amata Bruxelles?
Lo scisma in gessato
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