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L’Italia corteggia gli Usa:tornera’la ripresa

Grilli rassicura sugli effetti delle riforme Amato: governo di centro-centrosinistra. Il cauto ottimismo L’ambasciatore in Italia Thorne: siamo cautamente ottimisti sul futuro del vostro Paese.
«L’Italia ha attraversato un periodo molto difficile, ma è anche cambiata in quest’ultimo anno e mezzo di riforme. Siamo dovuti partire dalla stabilizzazione della finanza pubblica. Nell’immediato abbiamo pagato un prezzo in termini di crescita, ma dal secondo semestre 2013 vedremo i frutti di quest’azione: tornerà la ripresa». Il ministro del Tesoro Vittorio Grilli cerca di convincere un nutrito gruppo di uomini d’affari americani venuti alla conferenza «Italy Meets United States» organizzata presso il Council of Foreign Relations da Fermando Napolitano, uomo d’affari attivo a New York e consigliere d’amministrazione dell’Enel, che investire in Italia tornerà ad essere una scommessa potenzialmente vincente.Impresa non semplice in tempi di recessione europea, di instabilità politica in Italia e di forza eccessiva dell’euro rispetto al dollaro che penalizza le nostre imprese. Ma di recente un po’ di fiducia è tornata anche sui mercati, lo spread è calato e Grilli invita a non sopravvalutare gli accenni di ripresa del differenziale dei tassi delle ultime settimane: «È normale, con le elezioni ormai così vicine, ma se si guardano bene le cose, la volatilità si è mantenuta in un range normale». Il parterre del seminario è d’eccezione: i capi di Eni, Enel, Alitalia e Wind, oltre al ministro del governo Monti, all’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato e all’ambasciatore americano in Italia, David Thorne. Le domande degli americani sono spietate e nessuno di loro, va detto, prova a nascondere i problemi del Paese. A cominciare dall’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni che, nel descrivere il buon andamento del suo gruppo, sottolinea che «l’Eni è presente in tutti i luoghi in cui si producono quantità significative di petrolio e gas e guadagna ovunque, salvo che nella Ue e in Italia».Ma poi Scaroni aggiunge anche che «oggi l’Italia è piena di piccole e medie imprese orientate all’export che stanno facendo bene e i cui risultati del 2012 sono stati addirittura migliori di quelli dell’anno precedente». Amato, subito dopo, parte da questa stessa considerazione per poi sostenere che la «gelata» del credito dello scorso anno si sta attenuando: le banche hanno ricominciato cautamente a erogare prestiti alle imprese nell’ultimo trimestre 2012 e poi nel primo scorcio di quest’anno. Ma l’ex premier poi allarga il discorso alla situazione politica dell’Italia e dell’Europa. Le elezioni di fine febbraio sono ovviamente un’incognita, ma Amato si dice più ottimista di un anno fa: «Ci si chiedeva addirittura se l’Italia, sull’orlo del baratro finanziario e con un gabinetto tecnico, potesse ancora avere un governo con una stabile base elettorale. Oggi la situazione finanziaria è stabilizzata e mi pare ragionevole aspettarsi una maggioranza di centro-centrosinistra: quella che può dare più garanzie per il futuro. Sono, invece, deluso dal perdurante rifiuto della Ue di impegnarsi in una politica di rilancio economico. Ma anche qui in futuro vedremo qualcosa di diverso dopo le elezioni che cambieranno gli equilibri politici in Italia e anche nella Germania della Merkel».Parole in equilibrio tra speranza e disincanto anche da parte dell’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti («Continuiamo ad avere la seconda più forte industria manifatturiera d’Europa e possiamo crescere ancora, ma dobbiamo cambiare quella mentalità da fantini del palio di Siena che a volte porta a puntare, più che a vincere, a danneggiare il concorrente») e da Andrea Ragnetti e Massimo Ibarra di Wind. Con l’ambasciatore Thorne che ha espresso il suo compiacimento per il ritorno d’interesse e di un po’ di fiducia nell’Italia e ha sottolineato la rilevanza delle riforme varate dal governo Monti. C’è ancora molto da fare per promuovere gli investimenti e sviluppare l’innovazione, soprattutto nelle tecnologie digitali, ma Thorne si è detto «cautamente ottimista» sul futuro dell’Italia che, ha sottolineato, resta un partner fondamentale degli Usa nel Mediterraneo, con un ruolo importantissimo per la stabilizzazione dei Paesi del Nord Africa.

Fonte: Corriere delal Sera del 12 febbraio 2013

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