Un milione e mezzo di copie, uno dei 10 libri più venduti in Germania nellultimo mezzo secolo. Ha avuto travolgente successo e critiche feroci Deutschland schafft sich ab (che potrebbe tradursi con La Germania si sta eliminando) il precedente libro di Thilo Sarrazin: la denuncia della perdita di identità di una Germania sempre più vecchia per la riduzione delle nascite, più piccola per limmigrazione musulmana, più piatta per la dipendenza da sovvenzioni statali, gli è valsa la richiesta, poi rientrata, di espulsione dal partito socialdemocratico.
Sulla scia di quel successo, e di quelle polemiche, è ora uscito LEuropa non ha bisogno delleuro. Perché Sarrazin, socialdemocratico, responsabile per il progetto e lesecuzione dellunione monetaria tedesca, per 7 anni ministro di finanze e bilancio della città di Berlino, membro del consiglio di amministrazione della Bundesbank, è sì un polemista, ma non del genere che da noi è cresciuto sul terreno dellantiberlusconismo militante: è uno dei più autorevoli politici ed economisti della Repubblica tedesca. In oltre 400 pagine di argomentazioni, citazioni, riferimenti storici, note (566!), grafici e tabelle, mette a nudo il contrasto, sul tema delleuro, tra il politically correct del pensiero ufficiale, e il sentimento profondo della maggioranza del popolo tedesco.
Per Helmut Kohl, che lo disse al Bundestag il 6 Novembre 1992, lunione politica è il complemento indispensabile dellunione economica e monetaria: credere che luna possa durare senza laltra, è fuorviante. Ma allora avrebbe dovuto pretendere un preciso impegno per lunione politica; invece Kohl era luomo delle grandi visioni, e così prevalse lillusione che proprio per questa ragione, fatta lunione monetaria, la forza delle cose avrebbe obbligato allunione politica in modo quasi automatico. Ricalca le orme del suo padre politico Angela Merkel, quando nellestate del 2011 afferma Se cade leuro, cade lEuropa: come dire che, quando è in pericolo leredità di Konrad Adenauer e Robert Schumann, non si può indulgere in egoismi nazionali.
Sarrazin demolisce una per una le verità convenzionali sulleuro: che fosse necessario per rendere irreversibile lunione europea; che abbia arrecato vantaggi economici ai paesi delleurozona; che sia stato in passato e possa essere in futuro utile alla Germania; che sia realistico pensare che una politica del bastone e della carota valga a correggere divaricazioni, quali quelle tra Nord e Sud in Italia o tra ovest ed est in Germania. Dubita che i difetti di costruzione delleuro possano essere corretti in corsa. E pone la domanda chiave: che idea cè sul ruolo degli stati nazionali in Europa, quello di garanti del funzionamento del mercato, mentre la concorrenza fa il resto, oppure quello di stati assistenziali?
Il libro ha un sottotitolo: Come un illusione ci ha condotto alla crisi. Illusione quella di Kohl che, novello Mosè, vuole guidare i tedeschi verso il loro destino europeo; pensiero magico quello di Helmut Schmidt che, parlando il 4 Dicembre 2011 al congresso dellSPD, traccia un arco che, dalle colpe tedesche per lOlocausto, attraverso leredità di Schumann e Adenauer, arriva alla moneta comune e alla necessità della condivisione da parte dei tedeschi dei debiti dei partner delleuro. Sarrazin accusa i deputati della SPD, dei Verdi e della sinistra che votano per gli eurobond di essere preda di quel riflesso tutto tedesco per cui la colpa dellOlocausto e della guerra possono venire cancellate solo quando le nostre sostanze, e i nostri soldi sono messi in mani europee. Questo è il tema che ha fatto divampare le polemiche. Che però hanno il merito di consentire ai tedeschi, sia in coloro che mantengono viva la consapevolezza delle colpe del passato, sia in coloro che rivendicano lautonomia politica delle decisioni in materia europea, di mostrare statura morale e dignità politica. E, al confronto, di lamentarne la carenza in chi, non tedesco, i comportamenti risarcitori da parte della Germania li pretende: come da noi è stato autorevolmente e ripetutamente sostenuto.
Sarà polemista Sarrazin, ma resta soprattutto un politico: e quindi crede alla politica e alla possibilità di vie duscita dal vicolo cieco in cui ci siamo cacciati. Per trovarle, dare risposta alle sue domande sarebbe senza dubbio un primo passo.
L’illusione dell’euro
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