• martedì , 26 Novembre 2024

Liberalizzazioni, tutti in guerra con Monti

La «bozza della discordia» agita mezza Italia, dai notai ai negozianti, dai farmacisti ai tassisti, dai petrolieri ai gestori dei distributori di benzina. Il testo provvisorio del piano di liberalizzazioni sarà al centro di un dibattito preliminare, oggi al Consiglio dei ministri. Nella bozza compaiono novità interessanti, come la possibilità di pagare i debiti col Fisco in «rate crescenti», più basse all’inizio: una norma necessaria in un momento in cui è in gioco la sorte di moltissime aziende e famiglie.
Oppure la possibilità di vendere i giornali in tutte le librerie, i supermercati e i benzinai, senza più «limite minimo» di superficie dell’esercizio. O ancora, norme anti- scalata per difendere le società italiane da attacchi esterni (e poco costosi, visti gli attuali prezzi di Borsa). Ma servirà ancora una settimana per il via libera, e le categorie interessate si preparano a mai viste azioni di lobbying . Sarà una settimana calda.
Il governo è aperto alle modifiche, e alcune norme contenute nella bozza cambieranno radicalmente. Farmacie, quota 3mila La vendita di farmaci di fascia C (quelli prescritti dal medico, ma non a carico del servizio sanitario) potrebbe essere concessa nella parafarmacie e negli esercizi commerciali, ma soltanto nelle Regioni in cui il numero di farmacie è inferiore al fabbisogno stimato: almeno una ogni 3mila abitanti entro il marzo 2013. Previste deroghe nei Comuni fino a 9mila abitanti. Non potranno comunque essere venduti medicinali particolari, ad esempio quelli che curano le tossicodipendenze. Una formula di compromesso che scontenta tutti.
«Il governo si è preoccupato solodi espandere il numero delle farmacie », accusano i parafarmacisti. Ma i farmacisti calcolano che la norma porterebbe all’apertura di 7mila nuove farmacie, il 40% in più del numero attuale: «Insostenibile », afferma Federfarma. Taxi, più licenze La bozza conferma l’aumento del numero delle licenze, accompagnato da «adeguate compensazioni una tantum » per chi già detiene una licenza, utilizzando gli introiti della messa all’asta delle nuove licenze.
Si prevede il rilascio di una nuova licenza part time per chi già ne ha una, «maggiore libertà nella fissazione delle tariffe, e maggiore flessibilità negli orari di lavoro». Mille notai in più Scompaiono le tariffe nell’esercizio delle libere professioni e sarà obbligatorio concordare col cliente un preventivo per la prestazione. Cancellati tutti i parametri, minimi e massimi, compresi quelli che determinano le parcelle dei notai.
E a proposito di notai, l’intervento del governo allarga la platea di mille unità, portando da 500 a 1.500 il totale dei posti da coprire per concorso. Un concorso l’anno per il 2012, 2013 e 2014 dovrebbe coprire interamente la nuova pianta organica. L’apertura di uffici secondari potrà avvenire solo nel distretto di appartenenza. Inoltre, gli ultimi due anni di corso universitario avranno valore come tirocinio o praticantato per l’iscrizione all’albo, con l’esclusione dei medici.
Negozi, saldi open Scatta la deregulation totale: autocertificazioni per aprire i negozi (a partire dal 30 ottobre) e saldi liberi in qualsiasi periodo dell’anno. Per la Confcommercio è necessario un confronto per «evitare errori madornali » che danneggerebbero il modello italiano di distribuzione. Carburanti free I gestori dei distributori potrebbero rifornirsi liberamente all’ingrosso da qualsiasi produttore (anche se, all’inizio, nella misura del 20% del totale), mentre le compagnie petrolifere dovrebbero mettere in vendita un terzo degli impianti di loro proprietà.
«È un esproprio», tuona l’Unione petrolifera, ma anche molti gestori sono preoccupati. Luce, gas, public utilities Verrà ampliata la platea dei beneficiari delle tariffe agevolate di luce e gas. I Comuni dovranno promuovere la cessione di quote e partecipazioni nei servizi pubblici locali . Le concessioni per le spiagge non potranno superare i 4 anni. Autostrade e treni Per gli aumenti delle tariffe autostradali si introduce il «price cap» a partire dal 1 gennaio 2013. La rete ferroviaria sarà scorporata dalle Fs. «Per i viaggiatori ci saranno rincari », prevede l’ad delle Ferrovie, Mauro Moretti.

Fonte: Il Giornale del 13 gennaio 2012

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