Il Cavaliere è riuscito a trasformare un passaggio estremamente difficile in unopportunità di ripresa per lazione del Governo e della maggioranza. Per alcuni giorni lesecutivo ha camminato sul crinale della crisi, dopo lultimatum, improvviso ed inatteso, da parte dellUnione europea. La maggioranza si è di nuovo infilata nel tormentone delle pensioni, in un braccio di ferro che ha contrapposto il PdL alla Lega Nord, decisa a salvaguardare i trattamenti di anzianità, che in larga misura sono erogati nelle regioni settentrionali, dove i lavoratori sono in grado di far valere maggiore stabilità e continuità lavorativa e, quindi, i requisiti contributivi richiesti, in età inferiore a quella necessaria per la vecchiaia. La marcia indietro è stata un errore, ma non si poteva fare una crisi di governo su questo tema, nonostante la sua importanza.
Poi è venuta lidea della lettera dintenti, in cui è stato esposto un programma che il Consiglio europeo non poteva non valutare positivamente, sia pure con riserva, perché i suoi contenuti sono perfettamente in sintonia con le indicazioni della Ue, come riassunte, allinizio di agosto, anche nella lettera della Bce. La lettera di intenti ha assunto, poi, ulteriore valore perché il Consiglio dei capi di Stato e di governo non si è limitato ad una presa datto, ma, nel comunicato finale, ha voluto ribadire in modo dettagliato gli impegni che il nostro Paese è tenuto a rispettare, secondo un preciso calendario sottoposto ad un severo monitoraggio europeo. In sostanza, se Berlusconi ha bleffato al solo scopo di guadagnare qualche settimana per arrivare, così, alla fine dellanno e portare il Paese alle elezioni in primavera, il Consiglio andrà a vedere il suo gioco, al punto di esigere il rispetto degli impegni assunti anche da un eventuale nuovo governo, espressione di una diversa maggioranza.
In sostanza, se non interverranno incidenti parlamentari e se un avvitamento della crisi non creerà improvvise imboscate al Governo – ambedue queste eventualità sono sempre dietro langolo – il Cavaliere ha buone possibilità di sventare ciò che teme di più nel caso di una caduta prossima dellesecutivo: il varo di un governo tecnico o istituzionale che porti il Paese alle elezioni.
In verità, dopo la presentazione della lettera di intenti e la risposta della Ue, lattuale Governo si è caricato sulle spalle, un po per celia un po per non morir, la linea di condotta, improntata al rigore e al risanamento, che sarebbe richiesta ad un esecutivo
Mentre la maggioranza di centro destra si è ricompattata, a sinistra non basta più lantiberlusconismo a cementare unalleanza che, una volta arrivata al potere, non sarebbe in grado, per profondi dissensi interni, di governare in sintonia con lEuropa. Anche le Cancellerie dei Paesi più importanti si sono accorte che, dopo Berlusconi, si aprirebbe una prospettiva di grande incertezza: in pratica, lItalia (il cui crollo potrebbe coinvolgere lintera Unione) passerebbe dalla padella alla brace.
Certo, Berlusconi può anche credere che la vita vera sia quella che si svolge sugli schermi televisivi dove basta raccontare le cose anche senza portarle a compimento. Ma nella realtà le regole sono diverse. Il Governo del
P.S. di martedì 1 novembre
Purtroppo la mia rubrica di ieri era troppo influenzata dall’ottimismo della volontà. La giornata e’ stata molto difficile, non tanto per l’andamento delle Borse, quanto piuttosto per l’avvitamento nella crisi dei nostri titoli di Stato. L’anno prossimo verranno a scadenza titoli per alcune centinaia di miliardi. Se saremo costretti a rinnovarli con gli attuali tassi di interesse l’economia del Paese sara’ impiccata per anni ad un servizio del debito ai limiti della sostenibilita’. Fino ad ora i nostri tentativi di uscire dai vortici della crisi vengono approvati in sede politica, ma bocciati dai mercati. Sono bastati pochi mesi per arrivare a questo punto. Sara’ in grado l’attuale governo di reggere un’altra stretta sui conti pubblici?
L’Europa da al Cav.l’ultima chance di fare le riforme che servono al paese
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