Il vertice I ministri europei Bankitalia «La Bce eviterà che si producano danni permanenti» Draghi: per la stabilità servono rigore e crescita La solidità delle banche italiane Le banche italiane, secondo il governatore, sono state toccate «solo in maniera marginale» dalla crisi finanziaria
«L’ euro non è in discussione, è uno dei maggiori successi dell’ integrazione europea, da cui tutti i paesi hanno tratto benefici straordinari». Il governatore della Banca d’ Italia, Mario Draghi, ha messo così un punto fermo sui timori di contagio delle crisi dei debiti sovrani, dalla Grecia all’ Irlanda, che hanno fatto riesplodere nei giorni scorsi le speculazioni sui titoli pubblici dei paesi europei, Italia compresa. Nel complesso, ha aggiunto Draghi presentando a Palazzo Koch il nuovo rapporto sulla stabilità finanziaria del paese, «c’ è stata anche una buona tenuta del mercato obbligazionario, perché in fondo, come ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, il bilancio aggregato dell’ area dell’ euro è il migliore del mondo», senza contare che «l’ 80% dei titoli emessi è posseduto da residenti europei». Quanto alle tensioni sui mercati, è in atto, ha spiegato Draghi, un «repricing dei titoli del debito pubblico, inevitabile dopo la crisi, che ha esacerbato le differenze tra i vari paesi». Ma quello che sta succedendo è «troppo rapido, traumatico ed eccessivo» perché gli spread, cioè i differenziali di rendimento in rapporto ai bund tedeschi che fanno da base di riferimento per il mercato, «non riflettono i fondamentali dell’ economia, né l’ effettiva situazione dei conti pubblici dei diversi paesi», ha sostenuto Draghi. Il quale ha anche ribadito come l’ azione della Bce sia «diretta ad evitare che l’ inevitabile riposizionamento dei premi di rendimento dei titoli crei danni permanenti alla stabilità finanziaria». Una stabilità comunque che per essere salvaguardata ha bisogno, secondo Draghi, «del rigore nella politica di bilancio» ma soprattutto di una «crescita sostenuta». «La crescita è fondamentale perché solo crescendo si pagano i debiti», ha osservato il governatore. E questo vale soprattutto per l’ Italia dove «la debolezza dell’ economia», la bassa crescita, «rappresenta un rischio per la stabilità finanziaria». Il rapporto presentato ieri da Draghi, affiancato dal direttore generale Fabrizio Saccomanni, e da Fabio Panetta, responsabile dell’ area di Politica monetaria del Servizio Studi, rileva come le banche italiane stiano registrando ora sia gli esiti negativi della crisi, come l’ impatto sui bilanci delle perdite, sia i primi effetti positivi dell’ avvio della ripresa, come lo stop della crescita delle sofferenze e la ripresa del credito alle imprese e alle famiglie. Le banche italiane sono dunque in grado di dare il loro sostegno alla crescita all’ economia, ma, ha sostenuto Draghi, «devono rafforzare il proprio patrimonio». «Alcune devono farlo rapidamente sia per far fronte alle sofferenze accumulate negli ultimi 24 mesi, sia per adeguarsi, gradualmente, ai nuovi requisiti di Basilea 3″. Quanto alle famiglie il rapporto Bankitalia segnala come la situazione rimanga «nel complesso solida» anche se «la rapida crescita dei mutui a tasso variabile aumenta i potenziali effetti di un incremento degli oneri finanziari».
“L’euro non è in discussione, tutti ne hanno beneficiato”
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