IERI pomeriggio la Camera ha discusso delle mozioni presentate da tutti i gruppi sul tema dell’invalidità civile, un settore di spesa sociale che sembra essere sfuggito di mano. Infatti, la dinamica delle uscite per i trattamenti di invalidità civile (pensione e indennità di accompagnamento) ha conosciuto, negli ultimi anni, un notevole incremento passando da 12,8 miliardi nel 2003 a 17,6 miliardi preventivati nel 2011, corrispondenti a più di 2,7 milioni di prestazioni. Trent’anni or sono (a prova delle trasformazioni demografiche nelf attempo intervenute) le prestazioni erogate erano solo 400mila. Nel 2003 la spesa era così ripartita: 3,4 miliardi per le pensioni di invalidità civile e i relativi carichi di famiglia e 8,4 miliardi per l’indennità di accompagnamento. Nel 2009 (dati del bilancio consuntivo dellYnps) 4,7 miliardi erano destinati alle pensioni e ai carichi di famiglia e 12,4 miliardi per indennita di accompagnamento; tali risorse sono poste a carico dello Stato e quindi della fiscalità generale e trasferite al bilancio dell’Inps. Per contenere una spesa crescente l’attuale Governo (al pari dei precedenti esecutivi) ha adottato ripetutamente misure rivolte a contrastare le false invalidità. Ognuno di questi provvedimenti ha disposto che l Inps eettuasse dei piani straordinari dive-rifica nei confronti dei titolari dei benefici economici riconosciuti a titolo di invalidità civile.
NONOSTANTE il ripetersi delle procedure di controllo negli ultimi anni, la spesa è continuata a crescere a tassi sostenuti, incompatibili anche con la struttura della popolazione e non del tutto spiegabili con il fenomeno dell’invecchiamento e delle inabilità che esso comporta. I controlli fino ad ora effettuati hanno condotto alla revoca di un numero significativo di trattamenti di inalidita tra quelli sottoposti ad accertamento e riesame, ma tali revoche non hanno retto, sovente, afronte del contenzioso giudiziario che si è sviluppato e che è risultato favorevole ai ricorrenti. Non sembra dunque su. î ciente una politica di intensi fficazione dei controlli in assenza di interventi sulle normative che siano rispettose dei diritti dei cittadini ma che, nel contempo, siano in grado di promuovere una più ampia e qualificata equità sociale. La Costituzione, all’articolo 38, stabilisce che le prestazioni assistenziali siano condizionate alla cova dei mezzi» ovvero alla con-;ione reddituale del cittadino. Oggi, mentre per la pensione civile tale prova e contemplata, la indennità di accompagnamento (che costituisce la prestazione più onerosa) viene erogata a prescindere dal reddito della persona invalida
La voragine degli invalidi
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