di Marco Panara
Post Editori
Il problema di questo secolo non è la disponibilità di cibo per tutti, ma la sostenibilità ambientale del modo in cui lo produciamo e quella sociale nel modo in cui lo distribuiamo. La soluzione non è diventare tutti vegani, ma abituarci ad una dieta più equilibrata, che include meno proteine animali e più proteine vegetali.
La produzione di proteine animali causa l’emissione del 14 per cento dei gas che alterano il clima, più di tutti i mezzi di trasporto messi insieme, è il principale responsabile del consumo di suolo e di acqua e della riduzione della biodiversità.
Gli allevamenti intensivi sono focolai di malattie che dagli animali si trasferiscono all’uomo e sono la causa principale del moltiplicarsi di microbi resistenti agli antibiotici.
Il motivo per cui prendere atto di questa realtà è così difficile sta nelle nostre abitudini, nei pregiudizi e negli enormi interessi coinvolti.
L’industria delle carni e dei latticini muove miliardi in tutto il mondo e difenderà ostinatamente i suoi affari. Il passaggio dalla prevalenza di proteine animali alla prevalenza di quelle vegetali nella nostra dieta è però ineludibile, avverrà e avrà implicazioni enormi. Sarà una rivoluzione.
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