Popolarità a picco Secondo l’ ultimo sondaggio sei americani su dieci giudicano negativamente il lavoro del presidente.
Sondaggio dopo sondaggio continua, inarrestabile e apparentemente inspiegabile, la discesa negli inferi di Barack Obama: il presidente che un anno e mezzo fa, appena insediato, poteva permettersi di scherzare sulla sua scarsa capacità di camminare sull’ acqua, visto che elettori e stampa lo trattavano da semidio, oggi è costretto a volare da un angolo all’ altro del Paese per cercare di risvegliare l’ orgoglio di un partito democratico sprofondato nel malessere e per placare le ire degli elettori. Fatica apparentemente sprecata: Obama accredita l’ immagine di un governo «decisionista» che ha varato una riforma sanitaria di portata storica, ha salvato gli Usa da una vera catastrofe economica, che è a un passo dal varo della riforma finanziaria più incisiva dall’ era di Roosevelt. Ma gli americani mostrano di avere percezioni assai diverse: il sondaggio condotto ieri dal Washington Post e dalla rete televisiva ABC indica che la popolarità del presidente ha raggiunto un nuovo record negativo: quasi sei intervistati su dieci giudicano negativamente l’ operato di Obama, ritengono che non sia in grado di prendere le decisioni giuste. Pesano sui cittadini la distanza siderale tra i cupi umori di oggi e le promesse di cambiamento radicale dei mesi esaltanti della campagna elettorale, ma soprattutto una disoccupazione elevata e che, mese dopo mese, si sta cronicizzando: spaventoso per un popolo poco garantito sul piano sociale, ma che ha sempre trovato lavoro con facilità. Attecchiscono, così, le rigidità ideologiche dei repubblicani e del movimento dei «tea party»: magari fra due anni spaventeranno gli elettori, finendo per favorire Obama al momento di votare di nuovo per la Casa Bianca, ma per ora eccitano passioni che travolgono i democratici e scavalcano la stessa realtà dei fatti: gli economisti progressisti e anche molti di quelli di destra ritengono che salvataggi e stimoli pubblici all’ economia fossero indispensabili, ma il sondaggio appena citato, così come quello della CBS reso noto ieri mattina, dicono che solo il 40 per cento approva le scelte di Obama (un mese fa eravamo al 45%), mentre per la maggioranza (54%) i sostegni fiscali all’ economia hanno devastato il bilancio federale senza alleviare la crisi del lavoro. E ormai mancano solo quattro mesi alle elezioni di «mid-term». Le previsioni degli stessi democratici oscillano tra il pessimo (una grande batosta) e l’ orrendo: disfatta totale e perdita della maggioranza al Congresso.
La discesa agli Inferi di Obama
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