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Industria, ecco il Sud vitale che punta ad esportare

A prendere l’iniziativa è stato un imprenditore varesotto, Massimo Mazzucchelli, che ha lanciato il progetto Terraferma. Reclutare un pool di psicologi per aiutare gli imprenditori depressi dagli effetti della Grande crisi. Mazzucchelli fa parte del movimento Imprese che resistono e nel giro di qualche settimana ha trovato già la disponibilità di una quindicina di professionisti distribuiti un pò in tutte le zone del Paese.
La dottoressa Annalisa Bucciol è una di questi, ha lo studio a Padova ed ha condiviso subito il progetto Terraferma. «Ogni storia che ha come epilogo una conclusione drammatica fa caso a sé. Ma è evidente che il peso della situazione economica accentua il senso di solitudine del singolo imprenditore. E non è facile trovare le energie per farvi fronte da soli». Gli psicologi, dunque, si possono rivelare estremamente utili. «Prima di tutto diamo loro un posto dove poter parlare, dove poter scaricare il loro senso di vergogna sociale per aver fallito la prova» dice Bucciol. A mettere in crisi gli artigiani non è solo il rapporto con l’alto (le banche e i creditori) ma soprattutto quello verso il basso (i propri dipendenti). Non si trova il coraggio di licenziare persone con le quali si è vissuto accanto per anni e i cui figli magari sono compagni di scuola dei propri. Marzia Sgambelluri, psicologa anche lei, è di Concesio, in provincia di Brescia. Intervistata dal blog «Nuvola del lavoro» ha sottolineato come «la nostra è una scelta di etica pubblica, non possiamo far finta di vivere in un periodo normale e per questo chiediamo una cifra simbolica». Di fronte però alla grande disponibilità dei medici il progetto Terraferma fatica a intercettare il disagio. Racconta Mazzucchelli. «Molti imprenditori non sanno che è partito il nostro servizio e tra quelli che lo sanno spesso prevale il pudore. E’ chiaro che stiamo parlando di due mondi, la manifattura e la psicologia, che si conoscono pochissimo e che se si avvicinano lo fanno proprio per la gravità dell’emergenza».
Come fare, però, perché Terraferma non resti solo un’intuizione giusta? L’offerta di servizi di terapia si potrebbe coniugare con un’altra esperienza fatta in passato dalla Camera di Commercio di Padova che aveva istituito un numero verde per gli imprenditori in difficoltà. Combinando i due strumenti si avrebbe un accesso semplificato alla richiesta di aiuto e poi si potrebbero più facilmente creare le condizioni per l’intervento dello psicologo. Certo è che non stiamo trattando di un esperimento a freddo e sarebbe bene che le associazioni di categoria mettessero in campo la loro forza e le loro sedi.

Fonte: Corriere della Sera del 12 marzo 2012

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