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In Italia 4 milioni di immigrati fanno lavori che noi non vogliamo più

Disoccupazione? In Italia non c’ è, dice il ministro dell’ Economia Giulio Tremonti. Il quale spiega subito il perché della sua affermazione che stride con le analisi fatte a Washington dal Fondo monetario e dai ministri delle Finanze e dai governatori del G20, da cui emergono i rischi della ripresa economica sbilanciata che soprattutto non produce posti di lavoro. «Quando si ha un Paese come il nostro che ha accolto 4 milioni di immigrati che lavorano, si ha disoccupazione o piena occupazione?» chiede il ministro ai giornalisti che partecipano alla conferenza stampa finale del vertice americano. Per Tremonti la risposta è ovviamente scontata e nel quadro rientrano anche i giovani, con buona pace dei dati dell’ Istat che fissano attorno al 30%, poco più di uno su tre, il tasso dei ragazzi che non riescono a trovare un posto. Tra i 4 milioni di immigrati, insiste infatti Tremonti, «ci sono anche moltissimi giovani che lavorano da mattina a sera e a volte anche di notte». E poi aggiunge: «Non mi risulta che tra i giovani immigrati ci sia disoccupazione, è tutta gente che lavora tantissimo». La spiegazione è che «L’ Italia offre lavoro a certe condizioni e a certe persone», che evidentemente non sono gli under 30 italiani. Ma allora, cosa bisognerebbe fare? Sarebbe opportuno chiudere le frontiere all’ immigrazione oppure rassegnarsi al fatto che i giovani di casa nostra sono fannulloni e fanno i difficili mentre dovrebbero adeguarsi alla situazione? «Escludo la prima ipotesi», taglia corto Tremonti negando decisamente così ogni possibile tentazione di chiudere o proteggere le frontiere. Sull’ argomento comunque di più il ministro non vuole dire. Annuncia invece che tornerà sul tema dell’ immigrazione martedì prossimo nell’ audizione al Parlamento europeo. Dove, dice, proporrà una sorta di stress test sul trattato sulla base dei cambiamenti provocati dalla crisi economica e finanziaria, nonché dai mutamenti più recenti nella geopolitica e nell’ energia. Secondo il ministro, si dovrebbe mettere alla prova la tenuta dei bilanci rispetto ai nuovi calcoli non solo del debito privato ma anche di quello nucleare e di quello dell’ immigrazione come ha già fatto presente a Bruxelles. Tremonti annuncia infine che l’ Italia ospiterà a luglio un incontro-seminario tra i paesi del G7 e del G20 con quelli del Mediterraneo sia del Nord Africa sia del Medioriente. Sarà il terzo appuntamento dopo il vertice di due giorni fa a Washington nell’ ambito degli incontri primaverili del Fmi e della Banca mondiale e quello già programmato per fine maggio a Deauville in occasione del summit tra i Capi di Stato e di Governo del G8. Un nuovo seminario si svolgerà infine tra settembre e ottobre a Marsiglia. «Certamente parleremo di immigrazione, ma anche di economia e di sviluppo» nonché di «fonti energetiche, alternative al nucleare» dice Tremonti. Per il quale l’ Italia potrà avere «un avere un ruolo molto importante».

Fonte: Corriere della Sera del 17 aprile 2011

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