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Imu da record,nuova stangata alle imprese

L’imposta costerà in media 1.500 euro in più. Malumori nel governo sul sottosegretario Ceriani,che riunisce gli ex “Visco boys”.
L’Imu a carico dei vecchietti ospiti in casa di riposo è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’esenzione Imu a favore dele Fondazioni bancarie è stata la penultima.
Le imprese manifatturiere artigiane e industriali, con l’Imu, pagheranno quest’anno almeno 1.500 euro di tasse in più. Di tassa in tassa, il tasso di popolarità del governo Monti è in calo, e comincia a serpeggiare un diffuso malumore nei confronti di chi scrive materialmente queste norme, il «tassatore»: il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani.
È da tempo che questo malumore serpeggia nelle stanze del ministero dell’Economia. Non solo: questi sentimenti esondano dal palazzone umbertino di via XX Settembre ed arrivano sino a palazzo Chigi. Al sottosegretario, che si è formato «politicamente» alla scuola dell’ex ministro Vincenzo Visco, si imputa una furia tassatrice eccessiva. Ma soprattutto c’è risentimento perché Ceriani mantiene segrete le carte sino all’ultimo momento. Per dirne una, della delega fiscale che domani potrebbe andare in Consiglio dei ministri, al ministero dell’Economia e a palazzo Chigi si sa poco o niente. E contro «il livello di tassazione che sta diventando insopportabile» si scaglia anche il segretario del Pdl Angelino Alfano: «Noi ci batteremo affinché non sia aumentata l’Iva in autunno. Per noi sarà un punto di principio» garantisce a Porta a porta.
La vicenda dell’Imu è emblematica. Ceriani, che ha scritto la parte fiscale del decreto «salva Italia» (ormai ribattezzato «tassa Italia»), ha calcato la mano sulla casa, il bene più amato dagli italiani. L’aumento della tassazione è eccessivo, e i cittadini se ne renderanno presto conto. Poi ci sono state le polemiche sui pagamento dell’imposta da parte della Chiesa. I Comuni si lamentano di dover fare gli esattori per conto dello Stato. Negli ultimi giorni è montata la polemica sulle esenzioni agli immobili (solo quelli destinati all’attività filantropica, come avviene con le altre associazioni no profit, precisa l’Associazione delle casse di risparmio) delle Fondazioni bancarie. Infine la tassazione sull’abitazione degli anziani in ospizio. Ieri, alla Camera è stato approvato un ordine del giorno «tampone» della Lega che impegna il governo a considerare quelle abitazioni come prime casa ai fini dell’Imu (purché non affittate).Mentre le case in Italia degli emigranti saranno ancora considerate «seconde»,e tassate di conseguenza.
Ceriani è intervenuto martedì a Montecitorio per dire che il «no» del governo alle modifiche dell’Imu sulle case degli anziani che vivono in ospizio è dovuto al «rischio che una simile esenzione possa ingenerare condotte elusive». Sarà. Ma sono proprio vicende come questa ad allarmare il ministero dell’Economia, l’Agenzia delle entrate, e lo stesso palazzo Chigi. Dicono che il gran capo dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, sia furente per non essere stato coinvolto nel lavoro sulle norme fiscali. Il viceministro Vittorio Grilli è tenuto all’oscuro fino all’ultimo secondo, ed anche al ministro dell’Economia, cioè il premier Mario Monti, capita di scoprire norme a sorpresa. E non sono mancate frizioni con il ministro Mario Catania sull’Imu relativa al settore agricolo.
Ora sta per arrivare la delega fiscale, di cui nessuno sa un acca, tranne Ceriani ed i suoi fidati collaboratori. L’unica cosa certa è che non ci sarà alcuna riduzione delle imposte, neppure grazie ai proventi della lotta all’evasione. Varierà anche il valore catastale delle case, che sarà legato non più ai vani ma ai metri quadrati, e c’è da scommettere che l’imposizione sugli immobili aumenterà.
In via XX Settembre si sta ricostituendo una squadra di Visco boys.
Ceriani è stato per lungo tempo a fianco dell’ex ministro delle Finanze, ed ha chiamato nel suo team Giuseppe Pelaggi, dirigente delle Dogane, Gianni Guerrieri, direttore generale del catasto, e Laura Zaccaria, responsabile delle politiche fiscali dell’Associazione bancaria. Qualcuno incomincia a pensare che alcuni regimi di favore accordati alle banche siano il frutto di questa collaborazione.

Fonte: Il Giornale del 5 aprile 2012

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