Concludendo il dibattito in occasione della presentazione del Rapporto del Centro studi della Confindustria sulle previsioni economiche (dalle quali è emerso un quadro piuttosto fosco al punto da evocare gli scenari emersi a conclusione della prima guerra mondiale), il presidente Giorgio Squinzi ha apprezzato lazione del Governo Monti e senza addentrarsi, peraltro, nelle formule per la prossima legislatura ha avanzato una proposta interessante allo scopo di confermare, anche dopo le elezioni di primavera, una linea di politica finanziaria ed economica coerente con la stabilità monetaria e le indicazioni dellUnione europea.
Per realizzare tale obiettivo ha suggerito Squinzi lItalia dovrebbe comunque richiedere il prestito ESM, sottoponendosi, quindi, allassunzione di impegni destinati a vincolare qualsiasi esecutivo e maggioranza nella XVII legislatura: impegni il cui puntuale rispetto sarebbe costantemente monitorato dai
Inoltre, la coerenza con gli impegni assunti verrebbe favorita da unaltra circostanza: sarebbe di Giorgio Napolitano la regia per formare, ad inizio legislatura, il nuovo esecutivo e per orientare il suo programma. Può sembrare singolare chiedere al Governo di stipulare convenzioni rigorose se, come si ostina ad affermare Vittorio Grilli, non ve ne fosse la necessità. Non è escluso, tuttavia, che si ponga lesigenza della richiesta di un intervento della Bce con appresso le relative conseguenze (Monti stesso ha sostenuto che non sarebbe un dramma).
La questione di fondo, però, è unaltra: il prossimo Governo proseguirà nellazione impostata dallattuale esecutivo secondo le direttive europee (come è richiesto dal rafforzamento di una strategia comune, da unulteriore integrazione economica e politica) oppure andrà alla ricerca di
E sempre più evidente che il Pd, ammesso che riesca a superare senza danni eccessivi le competizioni interne, sarà spinto a prendere le distanze dal Governo Monti e dalla sua linea di condotta, comprese le sue principali riforme. La sponsorizzazione acritica e demagogica (non tanto perché il problema non esista e debba trovare una soluzione compatibile con le risorse disponibili) della questione dei c.d. esodati è un modo ambiguo per rimettere in discussione la riforma delle pensioni. Quanto alla nuova disciplina del licenziamento individuale emergerà presto che gran parte della base del Pd si recherà ai tavoli in cui verranno raccolte le firme per il referendum abrogativo.
Governo e Pd, poi, saranno ben presto
Come si vede, per il Pdl potrebbe aprirsi un campo molto ampio di iniziativa politica, se il partito fosse coerente con la sua appartenenza al Ppe. Del resto,
P.S. Ovviamente se la nuova linea del Pdl è quella annunciata dal Cavaliere sulla nave de Il Giornale, è evidente che io non sono daccordo. Nel mio piccolo ne trarrò le conseguenze.
Il Pdl ha un asso nella manica per tornare a fare politica e si chiama Europa
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