• domenica , 22 Dicembre 2024

Il PD su spacca sugli OGM

Non possa l’emendamento che impone di scrivere: Prodotti a partire da animali nutriti con mangimi geneticamente modificati. Nove contro nove la sinistra italiana. De Castro: giusto così, nessun pericolo. Socialisti e verdi: la genete deve sapere.
Il Partito democratico si spacca in due sugli Ogm.
Mercoledì sera, nel corso di un voto sui Novell Foods, l’assemblea ha bocciato un emendamento che suggeriva di indicare sui generi alimentari il fatto che fossero stati “Prodotti a partire da animali nutriti con mangimi geneticamente modificati”. In realtà la maggioranza dei presenti si è espressa a favore, però si richiedeva quella qualificata.
E’ un mancato un pugno di voti. Fra questi, alcuni della sinistra italiana.
Nove si sono espressi a favore (tra cui Sergio Cofferati, Rita Borsellino, Leonardo Domenici) e nove contro (il capogruppo David Sassoli, il presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro, Vittorio Prodi e Luigi Berlinguer). Nel complesso si sono schierati per l’etichetta la sinistra, i verdi e i liberali democratici. Hanno pronunciato vote sfavorevole i popolati (compreso Pdl), la destra e metà partito democratico.
Cos’è successo? Una parte del Pd ha seguito le indicazioni del gruppo europeo. L’altra, quelle di De Castro. Il quale mi ha spiegato che sull’Ogm “l’approccio è ideologico e non scientifico, che la ricerca è in ottime mani e non ci sono rischi di sorta”. Sassoli ha affermato di aver trovato le argomentazioni del collega “convincenti” e, dunque, di aver deciso di seguirlo. E’ prasi comune, al parlamento europeo, che gli eurodeputati non votino sempre con il gruppo europeo.
Ancora De Castro: “E’ assurdo riportare in etichetta l’utilizzo dei mangimi Ogm. Quando un mangime, Ogm o no, finisce nello stomaco di un animale, gli aminoacidi si spaccano quindi non ci sono più tracce nelle carni e nei prodotti, come indicato nel parere dello stesso direttore generale per la salute alla Commissione europea, Paola Testori Coggi”.
Poi: “Se l’emendamento fosse passato avremmo dovuto etichettare la grande maggioranza dei prodotti lattiero caseari europei, compresi i grandi alimenti a denominazioni d’origine italiani”.
In pratica: si sarebbe dovuto scrivere su tutte le confezioni di parmigiano: “Prodotto a partire da animali nutriti con mangimi geneticamente modificati”. Non una bella pubblicità, secondo molti.
“E’ stato evitato un blitz” ha assicurato De Castro.
La pensa diversamente l’Idv. “Ancora una volta abbiamo votato coerentemente con i nostri principi a tutela dei consumatori, contrariamente ad altre delegazioni italiane al Parlamento europeo che si sono genuflesse alle industrie alimentari. Il nostro voto favorevole riflette la tutela imprescindibile del diritto alla salute dei consumatori, da sempre in linea con gli interessi e la tradizione agroalimentare italiana”.
I socialisti e i verdi europei: “niente ideologia; i consumatori hanno diritto di essere informati”.
Brutta storia questa degli Ogm. Sulla carta hanno ragione tutti, anche quelli che sottolineano che ce li mangiamo da anni senza problemi. Straneuropa si astiene per una questione di serietà (“se fossi uno scienziato non fare questo blog”),ma dentro-dentro cova un dubbio.
Quello che a furia di modificare si fanno pasticci e che un giorno, qualcuno, da qualche parte, potrebbe fare un grosso pasticcio. Se dovessi spiegarlo a mio figlio gli direi che non ho paura degli Ogm, ma dell’uso che se ne può fare. Un deficiente che provoca guai senza fine si trova sempre. Quindi, per favore, voi che siete favorevoli mettetevi una mano sulla coscienza e pensate alla sicurezza di tutti non la mercato del grana. E magari anche – è un paradosso, sia chiaro – il fatto che se Oppenheimer i suoi fossero stati meno geniali mondo forse sarebbe un posto più tranquillo.

Fonte: La Stampa del 9 luglio 2010

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