Si rafforza di giorno in giorno l’impressione che siamo, come paese, una nave alla deriva.
Speravamo che la vittoria in parlamento ci avrebbe restituito un governo più forte, capace di prendere la rotta chiesta dell’Europa. Invece, abbiamo scoperto che Letta resta più di prima ostaggio delle politiche populistiche del Pdl, anzitutto in materia di Imu, perché quelle politiche sbagliate costituisco l’ancora di salvezza di Alfano, che altrimenti sarebbe sbriciolato dai suoi compagni di partito. Alfano, che invece di portare alle naturali conseguenze la sua benvenuta rottura con Berlusconi, ora cerca di fare pace – contribuendo a paralizzare l’azione di governo. La politica economica è senza bussola, come si vede nella penosa vicenda di Alitalia: siamo arrivati alle Poste che salvano l’Alitalia, dopo aver riempito la Cassa depositi e prestiti di attività che dovrebbero stare sul mercato. Il sindacato comanda, e l’economia langue. Che cosa possiamo aspettarci dalla Legge di stabilità, in un quadro così deteriorato? Capriole contabili per cancellare la seconda rata dell’Imu e pannicelli caldi per i problemi irrisolti dell’economia e delle istituzioni. Intanto l’Europa ci guarda con crescente scetticismo e gli analisti incomincino a riflettere sulla prossima crisi del nostro debito sovrano. Avanti così, l’importante e’ la stabilità politica.
Ma siamo proprio sicuri?
Il mito della stabilita’
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