Possibile che l’Europa si fermi con il calendario?
Il parlamento europeo chiuso da dieci giorni.
La Commissione europea ha tenuto la sua ultima riunione mercoledì.
Il prossimo consiglio dei ministri è fra oltre un mese. Non si parla nemmeno della riunione Ecofin che, per legge, dovrebbe dare un senso concreto alle decisioni dei vertice Eurogruppo sulla Grecia e sulla governance di giovedì scorso.
Che pensare di Bart de Wever. Ha detto che se ne va in vacanza quindici giorni creando qualche perplessità fra chi pensa che fare il governo in Belgio sia più importante.
E’ vero che c’è la permanenza e che nelle istituzioni europee c’è chi “monitora la situazione”.
Prendersi una pasua è un diritto sacrosanto, insindacabile. Ma il senso di vuoto che l’Europa comunica nell’estate, che (in Belgio)meteorologicamente,non c’è è disarmante.
Ogni anno è così, è quasi peggio del corriere Ups che non lavora la domenica e dopo le 12 di venerdì puoi morire se hai bisogno di qualcosa e nei giorni di semiponte finge di fare le consegne (è ufficialmente sconsigliato da Straneuropa). Bruxelles si svuota e con lei l’Europa. C’è chi sente persino la mancanza dei comunicaia stampa superpartes di Gianni Pittella e Roberta Angelilli…
(h.10.46. E’ arrivato un comunicato di Pittella & Angellilli. Le Cassandre sono state smentite)
Peggio dell’Europa che non c’è per un mese e passa, c’è solo la Rai che da metà giugno a fine settembre elimina dal palinsesto qualunque cosa possa far riflettere con gran sollievo della maggioranza. Magra soddisfazione: si rivedono film che non vedevo in tv dalle medie, tipo le Quattro giornate di Napoli. Ma è un’altra storia.
L’unica certezza quotidiana è il bollettino della Nato sugli attacchi in Libia del giorno prima, circa 130 missioni al dì con una cinquantina di obiettivi colpiti, un tank, un centro comando, una stazione radio. La guerra continua senza che nessuno se ne curi più di tanto.
Forse neanche Gheddafi. Uno dei pochi che, quest’anno, non va in vacanza.
Il grande eurosonno
Commenti disabilitati.