• venerdì , 22 Novembre 2024

Il dualismo occupazione produttivita’

La ripresa economica riguarda i principali paesi ma latita in Italia. Per il nostro paese si spera solo nell’arresto della recessione e nell’avvio di un primo segno positivo nel quarto trimestre. Non sarà una forte ripresa ma è meglio di niente. L’occupazione è destinata a continuare a scendere ancora per qualche tempo, sia per la debolezza della prevista e sperata ripresa, sia per il naturale ritardo che lega l’occupazione alla ripresa della produzione (le aziende, prima di assumere, usano al meglio l’occupazione esistente e riducono la Cig). Eppure sono già molti quanti denunciano il rischio della ripresa ‘jobless’. Essi chiedono interventi di politica economica per favorire da subito un recupero anche dell’occupazione. Sono gli stessi che nel passato hanno aspramente criticato la bassa crescita della produttività nel nostro paese, giudicata essere la causa principale dei nostri problemi. E’ ora di scegliere. Se si vuole maggiore produttività la crescita attesa deve avere poca occupazione. Se invece si vuole più occupazione bisogna accontentarsi di una minore produttività. A meno di non puntare a una crescita “alla cinese” che però eè fuori da ogni nostra possibilità. Io credo che l’occupazione sia importante e vada favorita con misure ad hoc, anche favorendo quelli che vengono chiamati ‘minijob’ o lavori precari. E se la produttività intesa come rapporto tra Pil e occupazione non cresce, va bene lo stesso. Basta poi non ricominciare a lamentarsi della bassa produttività. Come dice il proverbio, non si può avere la botte piena e la moglie (o il marito) ubriaca.

Fonte: InPiu' del 4 settembre 2013

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