L’economia nel mondo continua ad andare a ritmo «moderato» e in modo non omogeneo tra i paesi avanzati dove la crescita è debole e quelli emergenti dove invece è forte seppure in frenata. C’ è qualche segno positivo in più rispetto ai mesi scorsi ma ci sono anche «alti» rischi di ribasso, primo fra tutti la dinamica del prezzo del greggio che nelle ultime settimane è schizzato a 125 dollari a barile per le tensioni geopolitiche sull’ Iran e che dovrà essere sottoposta a stretta «vigilanza». È la diagnosi dei ministri delle Finanze e dell’ Economia e dei governatori delle banche centrali dei Venti paesi più ricchi del mondo, riuniti nella capitale messicana. A soffrire di più con la recessione in casa (ma il comunicato finale del G20 non parla di recessione) è l’ Europa. Ma anche in questo caso, come ha riferito ai giornalisti il viceministro dell’ Economia, Vittorio Grilli, le cose stanno andando meglio rispetto al periodo più buio registrato a fine 2011. Anche per l’ Italia. «È una recessione mild», contenuta, ha detto auspicandone la fine per il secondo semestre di quest’ anno. «Faremo del nostro meglio per sconfessare le stime più pessimistiche» di caduta del Prodotto, ha aggiunto segnalando anche il significativo cambio di atteggiamento dei mercati, testimoniato dal calo dello spread dei titoli italiani con quelli tedeschi, che aveva raggiunto il punto di caduta più forte in dicembre. Grilli ha parlato dell’ Italia nel giro di tavolo che ha aperto il vertice del G20 finanziario, ha descritto le misure prese e quelle, la riforma del lavoro, che stanno per essere varate rilevando, ha detto, l’ apprezzamento dei rappresentanti degli altri Paesi. Rispetto alla riunione di Cannes dei primi di novembre, in cui l’ Italia era stata messa sul banco degli imputati, «il clima è nettamente cambiato» tanto da non rendere così urgente la sorveglianza del Fondo monetario decisa in quell’ occasione. La visita degli ispettori di Washington ci sarà ma «il contesto è cambiato: per tutti è più importante vedere che facciamo le cose piuttosto che verificare che le facciamo» ha detto. I paesi del G20, ha aggiunto, hanno espresso «apprezzamento» per le misure di risanamento dei conti varate dall’ Italia e per «il ritmo incalzante» con cui si è mosso il governo. Anche se di tutto ciò, per richiesta della stessa Italia, non c’ è traccia nel comunicato finale del vertice. In cui invece spicca il riconoscimento per «l’ importante progresso» fatto dall’ Europa. A far discutere ministri e governatori a Città del Messico è stata però non l’ analisi macroeconomica, ma la costruzione della rete di sicurezza, il cosiddetto firewall, una difesa da non meno di 2 mila miliardi di dollari, per l’ Europa a cui viene ancora chiesto di fare di più per uscire dalla crisi in cui è caduta. In particolare è stata rinviata al summit di aprile in concomitanza con le riunioni primaverili del Fmi di Washington, la decisione sul rafforzamento delle risorse che dovrà mettere a disposizione il Fondo per gli eventuali interventi anticrisi nel Vecchio Continente perché il G20, sulla spinta di Stati Uniti, di Regno Unito e anche dei Paesi emergenti, i cosiddetti Brics ( Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, chiede che prima siano rafforzati e resi operativi gli strumenti di intervento europei (Efsf e Esm). A questo proposito la Germania ha ribadito che la decisione sul potenziamento del Fondo salva Stati è prevista per marzo, ma non necessariamente per la riunione del Consiglio del prossimo fine settimana a Bruxelles. Insomma il governo di Angela Merkel vuole temporeggiare tenendo anche conto che deve – e l’ appuntamento è per oggi – far prima accettare al parlamento il secondo pacchetto di aiuti per la Grecia e il nuovo accordo sulle politiche di bilancio.
Fonte: Corriere della Sera del 26 febbraio 2012Grilli:recessione leggera, bene l’Italia. Per il G20 il nemico è la disoccupazione
L'autore: Stefania Tamburello
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