Se la recessione nel vecchio continente peggiorerà, la crescita della Cina potrebbe ridursi del 4%, sostiene un rapporto del Fondo monetario.
La crisi europea del debito mette in pericolo la crescita economica della Cina. Secondo le stime del Fondo monetario internazionale, rese note in queste ore, lespansione potrebbe addirittura dimezzarsi, passando dall8,2% al 4% circa, qualora la situazione nellEurozona dovesse peggiorare. “Il tasso di crescita della Cina dicono al Fmi potrebbe calare bruscamente se nellarea delleuro si verificherà una profonda recessione. Tuttavia aggiungono gli economisti del Fondo – Pechino ha ampio spazio per rispondere a possibili shock esterni”.
Ad esempio, il governo potrebbe ammortizzare limpatto negativo attraverso tagli fiscali per un importo pari al 3% del prodotto interno lordo. “La stabilità dellEuropa è nellinteresse della Cina ha dichiarato il primo ministro Wen Jiabao, allindomani della visita a Pechino della cancelliera tedesca Angela Merkel – : innanzitutto è il nostro principale mercato per le esportazioni, e poi è la principale fonte di tecnologia per il nostro Paese. Sostenere la stabilità nel mercato europeo equivale ad aiutare noi stessi: dobbiamo garantire la stabilità delle politiche di importazione ed esportazione”.
Alla luce di queste considerazioni, Pechino sta valutando come partecipare, attraverso il Fondo monetario e i Fondi “salva stati”, alla soluzione del problema del debito europeo. Leconomia cinese ha visto unespansione dell8,9% nel quarto trimestre del 2011 (il dato più basso degli ultimi dieci trimestri) , e secondo le stime della Nomura il pil crescerebbe del 7,5% nel primo trimestre di questanno.
Secondo il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Long, “la Cina potrebbe sperimentare questanno un brusco atterraggio, che tuttavia può essere gestito”. In ogni caso, afferma lambasciatore dellUnione europea a Pechino, Markus Ederer, il paese potrebbe diventare questanno il primo esportatore mondiale, superando gli Stati Uniti. Nel rapporto reso noto oggi, il Fondo monetario sostiene che le autorità cinesi, in particolare la banca centrale, dovrebbero agire sul piano fiscale e monetario, concedendo “credito addizionale” alleconomia.
La settimana scorsa il premier Wen ha invitato le autorità preposte a mettere in atto politiche adatte a sostenere la crescita, anche in presenza di un raffreddamento dei prezzi delle case. Per il Fmi, la Cina dovrebbe prevedere per questanno un aumento della massa monetaria (M2) del 14% contro il 13,6% del 2011.
Fmi: la crisi Ue del debito adesso mette a rischio l’economia cinese
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