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Draghi: banche solide la manovra è credibile

Il governatore rassicura: pareggio possibile nel 2014.Pronti gli stress test degli istituti di credito, verranno pubblicati venerdì prossimo.
Le banche italiane sono solide e «adeguatamente capitalizzate»; la manovra di finanza pubblica decisa dal governo «costituisce un passo importante per il consolidamento dei conti pubblici». Il governatore della Banca d’ Italia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi interviene così a metà giornata, nei momenti di più alta tensione dei mercati che hanno messo sotto pressione i titoli del debito pubblico e le azioni delle banche italiane. Draghi decide di trasmettere la sua dichiarazione da Aix en Provence dove si trova per svolgere una relazione sulla «Guerra delle monete», la prima uscita pubblica dopo la designazione al vertice dell’ Eurotower il 24 giugno scorso da parte del Consiglio europeo. Il governatore vuole innanzitutto rassicurare gli operatori, che sulle Borse stanno pesantemente penalizzando gli istituti di credito italiani sulla scia dei rumors che indicano la probabile bocciatura dei gruppi italiani all’ esame dello stress test, i cui risultati saranno resi noti il 15 luglio. «Sono certo, sulla base delle nostre analisi, che gli intermediari italiani supereranno con un margine significativo gli stress test in corso in sede europea, confermando l’ adeguatezza del loro grado di capitalizzazione» afferma Draghi. Il quale aggiunge che «in Italia l’ espansione del credito, in atto da mesi, è superiore a quella del resto dell’ area dell’ euro; sosterrà i ricavi delle banche». Gli istituti italiani, quindi, per il governatore non hanno nulla da temere, supereranno tutti il test e aumenteranno i loro ricavi. Non avranno dunque bisogno di un intervento pubblico. Non si dovrà metter mano al bilancio dello Stato per sostenerli, come forse potrebbe avvenire in altri Paesi. Da qui anche la rassicurazione sulla tenuta dei conti pubblici, messa in dubbio nei giorni scorsi dalle analisi di Moody’ s e dai contrasti della politica. Con l’ effetto di scatenare, complici le crisi irrisolte di Grecia, Portogallo e Irlanda, le pressioni sui titoli del debito italiano. La manovra del governo, afferma Draghi richiamando anche le rassicurazioni a riguardo date il giorno prima dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, «costituisce un passo importante per il consolidamento dei conti pubblici». Inoltre «l’ anticipo delle misure rende credibili il raggiungimento del pareggio di bilancio e l’ avvio di una tendenza al calo del rapporto debito/Pil». Non è ancora quindi un giudizio sui contenuti della manovra – la Banca d’ Italia sarà sentita in Parlamento il prossimo 13 luglio, lo stesso giorno in cui Draghi svolgerà la sua relazione all’ assemblea dell’ Abi, l’ associazione tra le banche italiane – ma il riconoscimento dell’ importanza della presentazione anticipata del pacchetto di misure destinate a riequilibrare i conti entro il 2014 a cui bisogna dare fiducia. Le parole di Draghi, immediatamente trasmesse in rete non evitano le pressioni ma bloccano la speculazione sui Btp. Rientrando al convegno il governatore, nonché presidente del «Financial stability board», affronta il tema dei cambi, non senza prima aver ribadito che il ruolo della Bce è salvaguardare la «stabilità dei prezzi», a differenza ad esempio della Federal Reserve, anche se «questo non vuole dire che non siamo interessati ad altri temi come l’ occupazione e la crescita». Crescita che in Europa, dice, con la «notevole eccezione della Germania», «è troppo lenta per aiutare a risanare i conti pubblici indeboliti e il mercato del lavoro». Quanto ai cambi Draghi non crede che sia in corso «un’ esplicita guerra delle valute», ma «il rischio di politiche nazionali divergenti che non cooperano ma sono focalizzate esclusivamente sulla dimensione interna e sugli obiettivi a breve termine, sta diventando più preoccupante».

Fonte: Corriere della Sera del 9 luglio 2011

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