L’ estate del nostro scontento ruota intorno a pochi segnali, globali e locali, che fanno temere un autunno triste. L’ economia occidentale non riparte. La ripresa non c’ è, e se c’ è e lontana e lenta. Almeno così credono i mercati. Un indizio, che non farà una prova ma dice qualcosa: si indebolisce il dollaro, e l’ oro gli va dietro, invece di rivalutarsi immediatamente in quanto bene rifugio, come accade in periodi normali. L’ economia italiana non solo non riparte, ma in qualche caso arretra. Lo dice l’ ultimo Bollettino della Banca d’ Italia: nell’ ultimo trimestre, ad un marginale risveglio dell’ export (più 5,3% sul trimestre precedente) non ha corrisposto un miglioramento della domanda interna. Gli investimenti hanno ristagnato, e i consumi sono calati ulteriormente, con una flessione dello 0,1%. Il segnale più preoccupante è la ricaduta dei consumi alimentari, dopo un lieve recupero nel 2009. Sulla cautela nelle decisioni di spesa delle famiglie hanno inciso diversi fattori, secondo il servizio studi di Via Nazionale: la ricchezza ha risentito dei recenti cali e della forte volatilità dei corsi azionari, la fiducia si è deteriorata, il reddito disponibile reale delle famiglie consumatrici italiane è calato di circa 1,5 punti percentuali nel primo trimestre 2010, riflettendo la contrazione del reddito nominale. Nei prossimi mesi non c’ è da aspettarsi granchè. Quando la manovra di Tremonti produrrà i suoi effetti depressivi (stimati almeno in uno 0,5% del Pil) le cose purtroppo potranno solo peggiorare. Le immatricolazioni di auto sono già in caduta libera. Si teme una nuova scivolata dell’ occupazione. In questo scenario di domanda fiacchissima, l’ inflazione si mantiene su livelli bassi: 1,3% a giugno, con prospettive di calo ulteriore. Dunque, alla fine il vero nemico alle porte rischia di non essere più una rovinosa recessione, ma una mesta deflazione. Difficile dire cosa sia meglio. C’ è una sola certezza: saremo tutti un po’ più poveri. Parafrasando un gran bel film di Clooney: buone vacanze, e buona fortuna.
Fonte: Repubblica del 19 luglio 2010Deflazione il nemico alle porte
L'autore: Massimo Giannini
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