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Crt, con Oltreventure nell’edilizia “sociale”

In codice si chiama Ivrea24 ed è nient’ altro che l’ indirizzo dell’ edificio, un ex palazzo delle Poste completamente ristrutturato. Nella sostanza è un nuovo esperimento di housing sociale che nasce a Torino e si affianca a quelli in corso d’ opera a Milano, Crema e Parma. Nelle grandi e medie città c’ è crescente domanda di case a basso costo per giovani coppie, single retrocessi, lavoratori trasferisti, stranieri e studenti. Il mercato non le offre ed allora diventa decisivo l’ intervento delle fondazioni bancarie. In questo caso torinese a muoversi è stata la Fondazione Crt che ha valorizzato un’ idea del fondo Oltre Venture e si è occupata del montaggio finanziario. Al termine dell’ operazione la Fondazione ha il 90% delle azioni di Ivrea24 mentre il 10% è della Sharing, che opera da gestore sociale. L’ housing sostenuto dalle fondazioni non è in concorrenza o in sostituzione delle case popolari, è differente infatti il target. Le nuove case low cost sono dirette a una fascia di popolazione ad alta vulnerabilità che non sta sotto la soglia statistica della povertà ma rischia seriamente di finirci. Gli inquilini dell’ housing pagano regolarmente un affitto che ovviamente è calmierato rispetto ai prezzi di mercato: nel caso di Ivrea24 un appartamento arredato di 60 metri quadri costa 420 euro al mese. Il pagamento della pigione ha il fine di garantire un rendimento all’ intera operazione fissato dagli investitori nel 3,5%, del resto solo prevedendo un ritorno è possibile per l’ housing sociale attirare capitali e passare dalla fase pionieristica alla diffusione a macchia d’ olio. A differenza delle esperienze milanese la «via torinese» (122 appartamenti e 58 camere) ha preso la strada della residenzialità temporanea perché ci si è accorti che la città non offriva soluzioni in materia. L’ esperimento di Ivrea24 prevede infatti anche una sorta di albergo low cost dove si può pernottare anche una sola notte a 50 euro. La filiera del prezzo contenuto si estende anche a monte per ciò riguarda l’ arredamento. Nel caso di Torino la gara, in gergo si chiama contract, è stata vinta dalla ditta italiana Doimo che ha rifornito gli alloggi con mobili dello standard venduto normalmente agli hotel a quattro stelle. Le risorse generate da Ivrea24 saranno reinvestite, a detta del segretario generale della Fondazione Crt Angelo Miglietta. «in operazioni della medesima natura». Dando vita, si spera, a un circolo virtuoso del low cost.

Fonte: Corriere della Sera del 5 ottobre 2011

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