Bankitalia: i senza lavoro all’ 11% tra cassa integrazione e giovani scoraggiati Deficit sotto il 5% Via Nazionale stima che il deficit per il 2010 è sceso sotto il 5% del Pil, meno delle previsioni.
In Italia l’ economia crescerà poco anche quest’ anno e il prossimo: attorno all’ 1%. Il ritmo della ripresa resterà quindi «moderata» e non consentirà il recupero dell’ occupazione. Che continua a calare in particolare per i giovani. E’ la previsione del Bollettino economico della Banca d’ Italia che torna a sollecitare politiche a sostegno della ripresa: «È essenziale che vengano rimossi gli ostacoli strutturali che hanno finora impedito all’ economia italiana di inserirsi pienamente nella ripresa mondiale» sostengono gli economisti dell’ Istituto di via Nazionale. I quali sottolineano pure come i conti pubblici nel 2010 abbiano tenuto, con la riduzione del fabbisogno statale di quasi l’ 1,5% del Pil, centrando l’ obiettivo di far scendere sotto il 5% il deficit. Diversamente il debito aumenta raggiungendo il 119% del Pil.Il miglioramento delle finanze pubbliche è avvenuto però principalmente grazie alla contrazione delle spese in conto capitale e non di quelle in conto corrente e ciò, dice il Bollettino, non favorisce la crescita. La ripresa economica, dunque, stenta ad affermarsi in Italia. A fine 2012 il Prodotto avrà recuperato a malapena la metà delle perdite subite nel biennio 2008-2009 di recessione. Ma quel che preoccupa di più sono le previsioni per l’ occupazione e l’ andamento dei consumi. Quanto al mercato del lavoro il Bollettino osserva come le imprese privilegino «forme contrattuali più flessibili rispetto a impieghi permanenti a tempo pieno» ma anche come l’ occupazione non stia recuperando il terreno perso con previsioni di aumento limitate allo 0,5% nel 2011 e nel 2012. Le cose continueranno ad andar male soprattutto per chi cerca per la prima volta un posto di lavoro. Per i giovani soprattutto che cominciano ad alimentare la schiera degli «scoraggiati». I quali se aggiunti ai lavoratori in cassa integrazione fanno aumentare il tasso di sottoutilizzo del lavoro a quasi l’ 11%. Precisamente al 10,7%, due punti in più, ribadiscono gli economisti collaboratori del governatore Mario Draghi, del tasso ufficiale di disoccupazione. Resta poi «modesta» la crescita dei consumi delle famiglie italiane che per far fronte alle difficoltà si indebitano. Secondo il Bollettino «i consumi privati continuerebbero a crescere a un ritmo appena inferiore a quello del Prodotto, pari allo 0,8% sia nel 2011 sia nel 2012». Il fatto è che prevale la cautela di fronte all’ incertezza sulle prospettive lavorative e sul reddito. La spesa delle famiglie sarebbe in particolare «frenata, oltre che da un graduale aumento dei costi di finanziamento desumibile dalle attese dei mercati sui tassi di interesse a medio e lungo termine, dalla perdurante incertezza circa le prospettive occupazionali e dai minori trasferimenti dal settore pubblico». Gli acquisti di beni durevoli, caduti di oltre 10 punti percentuali nel periodo compreso fra il 2008 e il 2010, riprenderebbero a crescere a ritmi relativamente sostenuti poco al di sotto del 2% solo nel 2012». In questa situazione le famiglie, se possono risparmiano oppure, ma in misura minore che nel resto d’ Europa, chiedono prestiti. Il loro debito a fine settembre 2010 si attestava al 65% del reddito disponibile.
Crescita lenta, resta il rischio dell’occupazione
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