Ci mancava soltanto la discesa in campo del terrorismo. Si era capito subito dopo lattentato dal manager dellAnsaldo Roberto Adinolfi, anche se le istituzioni avevano tenuto un atteggiamento prudente, molto discutibile, come se cercassero di allontanare da sé un altro grave problema in più nascondendo la testa sotto la sabbia alla maniera degli struzzi.
Addirittura il ministro Anna Maria Cancellieri, in Aula alla Camera, aveva indicato una possibile terza pista allesame degli inquirenti: quella commerciale legata agli interessi di Ansaldo nel campo dellenergia nucleare. Ecco perché Adinolfi è rimasto solo sul suo letto di dolore. Era opportuno aspettare gli eventi, perché, se veramente la gambizzazione fosse stata un effetto collaterale di un
Il comportamento più vile è quello dei sindacati che scioperano solo dopo aver preso atto che la matrice è terroristica. Se fosse stata
Nelle attuali condizioni del Paese, la consistenza e lintensità delle azioni del terrorismo dipendono solo da un dato di fatto che ci è sconosciuto (speriamo ne abbiano contezza i Servizi): il livello di preparazione militare (armamenti, basi logistiche e dappoggio, risorse economiche, nuclei di fuoco) di cui i gruppi eversivi dispongono. Sono soltanto questi aspetti che possono impedire che si torni rapidamente allandazzo degli anni di piombo, perché il contesto in cui il terrorismo può agire a suo agio è assicurato, ben più che negli anni 70, da unopinione pubblica forcaiola a cui sono stati consegnati, da processi mediatici irresponsabili, i presunti
A me è capitato, su LOccidentale e su Tweeter, di criticare il gesto di Luigi Martinelli, lenergumeno che, nel bergamasco, ha dato inizio agli assalti ad Equitalia. Con mio grande stupore ho raccolto quasi tutti commenti critici, come se io non avessi capito la realtà del Paese. E che dire dei politici? Dellodio che è stato seminato nei loro confronti, come se, per risolvere la crisi ci fossero alternative a portata di mano, che, chissà mai perché, non si vogliono assumere? Ci si accorge che il Governo Monti adotta le medesime misure con le quali prima si è cimentato Silvio Berlusconi. Che sono poi più o meno le stesse che i Governi hanno deciso in tutta Europa.
Il disorientamento cresce con le difficoltà del Paese.Ci si meraviglia di Beppe Grillo quando il comico genovese nei suoi comizi racconta, con anni di ritardo, quello che hanno scritto in libri di grande successo (anche per il reddito dei loro autori) alcune delle migliori e meglio retribuite
Prendiamo anche a costo di essere incompresi il caso dei suicidi. Le statistiche dicono con chiarezza che non ci troviamo in presenza di dati anomali sia per quanto riguarda i numeri assoluti sia le categorie. Eppure agli italiani si fa credere che sia in corso unecatombe di suicidi per effetto ora della crisi, ora delle tasse. Il fatto è che rifiutiamo di misurarci con la realtà. Ci piace credere che esista un nutrito gruppo di Paperoni, grandi evasori, esportatori di capitali e detentori di gran parte della ricchezza del Paese. Basterebbe arrivare a loro per evitare di tagliare le pensioni e di far pagare il canone tv a Luigi Martinelli e, magari, per mettere in cassa integrazione i dipendenti di Equitalia, facendo delle cartelle esattoriali un bel falò nelle piazze dItalia.
Ma se è vero che il gettito evaso nel BelPaese è pari ad oltre 120 miliardi, sarà mai possibile che per venirne a capo basti scoprire e perseguire gli Al Capone del fisco? Per presentare siffatte dimensioni levasione è un fenomeno di massa e come tale va affrontato e represso. Non cè un castello da espugnare, ma un ampio territorio da bonificare, per poter prendere dassalto anche il castello. Si dirà che io me la prendo con i bottegai e assolvo i rentiers. Ma è accettabile che leconomia di intere regioni del Paese stia nel sommerso? Se si volesse dare uninformazione corretta sarebbe il caso di approfondire, una volta tanto, i motivi di un campione di cartelle di Equitalia. Si dice che molte siano cartelle
Ma è il contesto a fare paura. Vanno abbassati i toni, riconsiderati i rancori. Negli anni 70 il terrorismo fu sconfitto, nonostante la sua potenza di fuoco, perché il sistema poggiava su istituzioni pubbliche e private che, nonostante tutto, si rilevarono solide. Oggi la società è troppo disgregata; non reggerebbe se la guerra politica e sociale senza quartiere, già aperta da anni al suo interno, cedesse ora la parola alle armi.
Contro il terrorismo serve una risposta ferma di istituzioni, media e sindacati
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