• domenica , 5 Gennaio 2025

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Gli articoli dei nostri soci pubblicati sui giornali italiani

Perché la Bce si occupa del Mes e perché ascoltarla. L’opinione di Pennisi

Perché la Bce si occupa del Mes e perché ascoltarla. L’opinione di Pennisi

erché la Banca Centrale europea e la sua presidente si occupano del Mes? Che ruolo hanno in uno strumento creato in seguito alla crisi del debito del 2008-2009 e al di fuori – si ritiene – del campo d’azione dell’istituto? Un ruolo lo hanno. Eccome. Soprattutto dopo la fine del Qe e degli sportelli speciali creati in seguito alla pandemia e di cui ha tratto vantaggio soprattutto l’Italia. Il commento di Giuseppe Pennisi

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Al Pd serviranno i neoliberisti, non il ritorno agli anni 70

Al Pd serviranno i neoliberisti, non il ritorno agli anni 70

"In che cosa credevano i riformisti?", si chiede Alberto Mingardi, sul Foglio dell'8 dicembre. Certo non nel neoliberisme di cui forse non era neppure nato il nome. Credevano di poter costruire, attraverso il Partito democratico, un soggetto nuovo, capace di parlare agli elettori non nei termini del conflitto sociale ma in quelli di una crescita inclusiva. Credevano di avere ragione, e la sinistra pure, nel senso che pensavano di non essere solo dei soprammobili atti ad attirare il voto borghese.

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Imprese e made in Italy: oltre al nome serve una nuova visione

Imprese e made in Italy: oltre al nome serve una nuova visione

Domanda: cambiare nome a questo Ministero serve a meglio definirne i compiti, ridisegnarne il rapporto con il resto della squadra di governo a vantaggio dell’efficienza complessiva del sistema, rilanciare la motivazione e la dedizione del personale, in una parola potenziare l’efficacia dell’azione di governo nella politica economica estera con particolare riguardo alla competitività internazionale del paese? E’ una delle non piccole sfide sul tavolo del neonato governo.

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Un programma di legislatura attento a innovazione, energia, scuola e demografia

Un programma di legislatura attento a innovazione, energia, scuola e demografia

È chiaro a tutti , oggi, ciò che il Gruppo dei 20 ha sostenuto dal marzo di quest’anno e cioè che «nulla sarebbe più stato come prima» e che a un’inflazione di tipo strutturale si sarebbe sovrapposta in Europa una recessione profonda e persistente per via del cambiamento dei flussi commerciali seguiti all’invasione russa dell’Ucraina e del devastante effetto della crisi energetica legata alle forniture di gas.

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È meglio non toccare il patto di stabilità

È meglio non toccare il patto di stabilità

A giorni la Commissione europea presenterà la sua proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita, quell'insieme di vincoli che limitano il disavanzo e il debito - rispettivamente - al 3 e al 60 per cento del Pil. Una simile revisione è stata richiesta da tutti, ma proprio tutti, i nostri politici. Le attuali norme sono considerate complicate, rigide e, per alcuni versi, dannose.

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