Esattamente venti anni fa, in una raccolta di saggi sulla “disoccupazione di fine secolo”, pubblicata dall’editore Bollati Boringhieri, un economista italiano non certo contiguo al centrodestra, e allora vicedirettore generale della Banca d’Italia, Pierluigi Ciocca, aveva, con preveggenza, messo il dito sull’aspetto chiave dell’economia mondiale del ventunesimo secolo: la Vecchia Europa (con una pressione fiscale sul 45%) del Pil è costretta a competere con Usa e Canada (la cui pressione fiscale è sul 30% del Pil) e con Paesi asiatici (la cui pressione fiscale non sfiora il 15% del Pil).
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Gli articoli dei nostri soci pubblicati sui giornali italiani
La rinascita (fruttuosa) dell’Ice?
Nel luglio 2011 una incredibile improvvida legge dell’allora governo Berlusconi stabilì che l’Ice era un ente inutile e pertanto andava soppresso, dimenticando che non esiste paese industriale privo di una o più agenzie governative preposte al sostegno organizzativo e finanziario ai processi di internazionalizzazione delle imprese, particolarmente le PMI e le loro rappresentanze di categoria. Bastarono fortunatamente pochi mesi perché il nuovo governo Monti riparasse la falla facendo risorgere sotto il nuovo nome una “Agenzia Ice-Italian Trade Agency”.
SPILLO/ L’incrocio pericoloso tra pensioni d’oro e vitalizi
Si è parlato molto delle dichiarazioni di Luigi Di Maio sulle pensioni d’oro. Ma pare difficile concretizzare un intervento su questi assegni, spiega GIULIANO CAZZOLA
Sul digitale tassa velleitaria, meglio puntare alla concorrenza
I dati non sono il petrolio del XXI secolo, e la web tax non è la royalty che i paesi produttori pretendono da chi lo estrae. Chi lo sostiene non capisce che l’economia dei bit è in tutto diversa da quella degli atomi. Inebriamoci pure con le tasse da esigere o con le multe miliardarie da imporre: ma non accusiamo altri se in Europa non nasce un concorrente dei Big Tech.
Basta un poco e il Fiscal compact va giù
Raggiunto l’accordo: non sarà inserito nei trattati europei, via giudicata ardua, ma emanato con una direttiva, probabilmente del tipo che non c’è bisogno di far passare dal Parlamento, ennesima prova che questa Europa non è riformabile e che si usa ogni scappatoia per restringere di spazi di democrazia.
Dalla tulipanomania alla bitcoinfollia: una scommessa dove vince chi vende prima
L’ascesa fantastica, perché di pura fantasia, della quotazione del Bitcoin ha attirato l’attenzione dei media sul futuro di questa come delle altre criptomonete.
Perché non concordo con Barbagallo sulla riforma Fornero
Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, con la sicumera di un ayatollah che ha dismesso il turbante, si è lanciato in una fatwa contro quelli che a suo avviso sono i “cani da guardia” della riforma Fornero: “Chiediamo una nuova governance dell’Inps – ha tuonato dal palco – e siccome Monti, Fornero e Boeri rispondono agli interessi delle multinazionali internazionali, è meglio che vadano all’estero a lavorare”.
La sfida della brexit comincia solo adesso
Perché occuparsi ancora della Brexit a circa un anno e mezzo dal referendum in cui i britannici hanno espresso la loro volontà di uscire dall’Unione europea e a diversi mesi dall’inizio delle procedure per non fare più parte dell'Ue? In questi mesi si è trattato più volte dei vari aspetti della Brexit.
Così diventa un errore ideologico
Misure fiscali per l'economia digitale». Non inganni quel «per»: non sta al posto di «a favore di», e neppure di «riguardo a». Sta per «su», che, come ogni tassa, sappiamo equivalere a «contro». Fin dal titolo, l'emendamento 88.0.1 alla legge di bilancio approvato domenica dalla commissione Bilancio del Senato, con cui viene introdotta quella comunemente chiamata Web-tax, denuncia l'equivoco ideologico da cui nasce, e il modo tortuoso in cui si articola.
Una regia per gli incentivi di Industria 4.0
Tra qualche sforbiciata alle singole voci di impegno finanziario, il nutrito pacchetto di incentivi alle imprese previsto dal programma Industria 4.0 prende corpo nella legge di bilancio 2008.