• mercoledì , 27 Novembre 2024

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Gli articoli dei nostri soci pubblicati sui giornali italiani

I costi indiretti delle riforme

I costi indiretti delle riforme

Le campagne elettorali, di solito, non godono di buona stampa. Quella in corso, però, qualche merito l’ha pur avuto: in tema Europa, i toni di chi proclamava o di voler uscire dall’euro o di volerne sfidare le regole, si sono attutiti; e in tema di promesse elettorali, è tutta una corsa a dimostrarne la sostenibilità.

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Lavorare meno, fare la fame (quasi) tutti

Lavorare meno, fare la fame (quasi) tutti

Lo slogan sindacale degli anni ’70 è stato realizzato dal capitalismo del terzo millennio, ma a suo modo. Con l’ingresso sul mercato dei lavoratori dei paesi di nuova industrializzazione, in tutti quelli già sviluppati va scomparendo il “posto fisso”, scendono le ore lavorate e calano le retribuzioni per la maggioranza, mentre una quota minoritaria guadagna più di prima. E’ il risultato della grande svolta a destra degli anni ‘8

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I costi ed i benefici dei regali per Natale e per la Befana

I costi ed i benefici dei regali per Natale e per la Befana

Quali saranno le spese di Natale ed Epifania 2017 in Italia e in Europa? Gli italiani sono terzi tra i top spender europei. Lo conferma la ricerca Deloitte Xstmas Spending giunta alla sua ventesima edizione. Anche quest’anno Deloitte ha effettuato un sondaggio tra oltre 8.000 consumatori di dieci Paesi – compresa l’Italia – per stimarne le spese natalizie.

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Cosa cambia per noi dopo la riforma fiscale negli Usa?

Cosa cambia per noi dopo la riforma fiscale negli Usa?

Esattamente venti anni fa, in una raccolta di saggi sulla “disoccupazione di fine secolo”, pubblicata dall’editore Bollati Boringhieri, un economista italiano non certo contiguo al centrodestra, e allora vicedirettore generale della Banca d’Italia, Pierluigi Ciocca, aveva, con preveggenza, messo il dito sull’aspetto chiave dell’economia mondiale del ventunesimo secolo: la Vecchia Europa (con una pressione fiscale sul 45%) del Pil è costretta a competere con Usa e Canada (la cui pressione fiscale è sul 30% del Pil) e con Paesi asiatici (la cui pressione fiscale non sfiora il 15% del Pil).

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La rinascita (fruttuosa) dell’Ice?

La rinascita (fruttuosa) dell’Ice?

Nel luglio 2011 una incredibile improvvida legge dell’allora governo Berlusconi stabilì che l’Ice era un ente inutile e pertanto andava soppresso, dimenticando che non esiste paese industriale privo di una o più agenzie governative preposte al sostegno organizzativo e finanziario ai processi di internazionalizzazione delle imprese, particolarmente le PMI e le loro rappresentanze di categoria. Bastarono fortunatamente pochi mesi perché il nuovo governo Monti riparasse la falla facendo risorgere sotto il nuovo nome una “Agenzia Ice-Italian Trade Agency”.

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