Ha vinto l’asse franco–tedesco che si è assicurato le posizioni chiave, mentre ha perso il federalismo che da tempo puntava su un approccio elettivo. Il commento di Giuseppe Pennisi
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Gli articoli dei nostri soci pubblicati sui giornali italiani
È INUTILE INCOLPARE L’EUROPA SE L’ITALIA HA SMESSO DI CRESCERE
Almeno venti anni fa era già evidente che, per partecipare da protagonista nella globalizzazione, l’Unione europea doveva diventare “più grande” come popolazione, mercato e Pil e “più profonda” e cioè “più forte” come assetto istituzionale e rappresentanza politica.
I mali dell’Italia: i rischi di una falsa spiegazione
Trasforma in oro di consensi il piombo dell’accusa all’Europa di aver prodotto, con la sua austerità, debito e stagnazione. Una totale falsità, ma che si diffonde nella popolazione, ne influenza preferenze elettorali e scelte di vita: quanto tempo ci andrà perché quel veleno venga metabolizzato? L’Argentina dei decenni passati, il Venezuela di oggi ci ricordano che tempi e sofferenze possono essere senza fine.
La Germania mal guidata rischia il declino
Investimenti al minimo storico nonostante i tassi negativi sul debito e l’enorme surplus dei conti esteri. Eppure, secondo centri studi come Bruegel e Centre for European Reform, ce ne sarebbe bisogno, nelle infrastrutture e nel sistema educativo. E servirebbero a far stare meglio i tedeschi, che punendo alle elezioni i partiti di governo hanno mostrato il malessere per il numero crescente di lavoratori con bassi salari.
Più risorse al digitale per creare campioni europei
Il richiamo di Ignazio Visco al fatto che “L’Italia ha risposto con ritardo alla rivoluzione tecnologica” (Considerazioni finali, pag. 11) riflette una particolare sensibilità del Governatore, già dai tempi in cui era capo-economista dell’OCSE e in diversi libri recenti, al ruolo fondamentale degli investimenti in conoscenza e capitale umano nello sviluppo della produttività e del benessere dei paesi.
RIFORMA PENSIONI/ Quota 100 e il boomerang per i conti dell’Inps
La riforma pensioni con Quota 100 anticipa l’ingresso in quiescenza dei baby boomers, causando dei problemi non indifferenti ai conti dell’Inps
FINANZA E POLITICA/ Gli “equivoci” su flat tax, Quota 100 e Rdc
Lega e M5s sembrano rifarsi, in modo sbagliato, alle politiche neo-keynesiane per cercare di rilanciare la crescita economica.
Sovranisti ed europeisti
Una premessa. Da oltre venti anni i singoli stati nazionali europei hanno perso “sovranità” in almeno cinque campi: Difesa-sicurezza-immigrazione, Politica estera, Grandi investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, Energia, Alta ricerca tecnologica e Alta formazione di capitale umano.
Governo allo sbando, torna il Rischio Italia
e un Paese lo chieda ma è sufficiente che adotti politiche e comportamenti antieuropei – come quelli di Salvini – che sono tali da mettere in discussione la sua presenza nella moneta unica.
C’è bisogno di eroi. O almeno di bravi cittadini
Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi" scriveva Bertolt Brecht. Ma – qualunque cosa pensasse il drammaturgo tedesco – sono altrettanto beati quei popoli che – quando se ne avverta la necessità e l’urgenza - vedono in campo, se non proprio degli eroi, almeno dei bravi cittadini.