• giovedì , 21 Novembre 2024

Economia internazionale

Gli articoli di Economia internazionale pubblicati dai nostri soci sui giornali italiani

Perché la Bce si occupa del Mes e perché ascoltarla. L’opinione di Pennisi

Perché la Bce si occupa del Mes e perché ascoltarla. L’opinione di Pennisi

erché la Banca Centrale europea e la sua presidente si occupano del Mes? Che ruolo hanno in uno strumento creato in seguito alla crisi del debito del 2008-2009 e al di fuori – si ritiene – del campo d’azione dell’istituto? Un ruolo lo hanno. Eccome. Soprattutto dopo la fine del Qe e degli sportelli speciali creati in seguito alla pandemia e di cui ha tratto vantaggio soprattutto l’Italia. Il commento di Giuseppe Pennisi

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È meglio non toccare il patto di stabilità

È meglio non toccare il patto di stabilità

A giorni la Commissione europea presenterà la sua proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita, quell'insieme di vincoli che limitano il disavanzo e il debito - rispettivamente - al 3 e al 60 per cento del Pil. Una simile revisione è stata richiesta da tutti, ma proprio tutti, i nostri politici. Le attuali norme sono considerate complicate, rigide e, per alcuni versi, dannose.

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Non è il momento di allentare le sanzioni contro Mosca (anzi…)

Non è il momento di allentare le sanzioni contro Mosca (anzi…)

Le ultime mosse di Putin (tra cui chiamata di 300.000 riservisti e minaccia di uso di armi nucleari tattiche) ripropongono in un clima politico sempre più teso la nota domanda: sono efficaci, e su quali tempi, le sanzioni dell’Occidente (Europa in particolare) contro la Russia, una potenza che dal 24 febbraio ha letteralmente invaso il vicino di casa col delirante obiettivo di “de-nazificare” la popolazione ukraina e annettere l’intero Donbass, invocando antiche appartenenze etniche e storiche?

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Il conflitto e l’ipocrisia

Il conflitto e l’ipocrisia

“Esiste un filo tra lettori ed elettori?” si domanda il direttore. In realtà tra le copie vendute dai libri dei politici e i voti raggiunti nelle passate elezioni sembra non esserci relazione; ma “frugando in modo malandrino” nei database dei numeri “si scopre qualcosa di interessante sulla loro capacità di appassionare, di coinvolgere, di incuriosire e di intrigare”. La domanda di Cerasa può estendersi: tra intellettuali che scrivono ed elettori che leggono, che filo esiste?

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