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Castelli scarica la Tav

“Per noi i lavori possono cominciare. L’unico problema è l’ordine pubblico”. In realtà, manca anche l’intesa coi francesi che ieri il viceministro non ha visto e l’intesa definitiva sul tracciato. A fine mese cade la scure Ue.
Aria di fallimento per la Torino-Lione. Il viceministro per le Infrastrutture Roberto Castelli non ha incontrato il collega francese oggi a margine del Consiglio Trasporti Ue svoltosi a Lussemburgo. Non c’erano appuntamenti, eppure non sono riusciti a vedersi ed ora il leghista si dice molto pessimista sul futuro del progetto. L’aria è talmente brutta che già comincia a profilare il possibile tracollo dell’opera, che Bruxelles potrebbe decidere di non finanziare se il quadro non sarà trasparente entro fine mese.
“Io ho denunciato più volte che se i cantieri non si aprono entro la fine del mese, il rischio salti tutto è concretissimo, ma il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha fatto tutto quello che doveva fare, tanto è vero che i cantieri ormai da almeno venti-trenta giorni sono pronti per essere aperti”.
L’ordine pubblico, ha detto, è il vero problema. Non l’intesa bilaterale coi francesi che non è stata rinegoziata. Non il progetto definitivo che non è stato bollato. La linea storica che non ha ripreso a correre.
La colpa non è del suo ministero, ma della protesta, giura il leghista. “Ci sono persone che con la violenza impediscono che vengano aperti. Ma per quanto riguarda il nostro ministero è tutto a posto”.
“Ora bisogna che il governo nella sua collegialità decida e risolva il problema”, avverte Castelli.
Soluzioni sul tavolo, a quanto risulta, non ce ne sono. Se non forzare la mano e avviare i lavori. Come? “Non sta a me dirlo. Fortunanatamente faccio il viceministro dei Trasporti. le mi responsabilità sono altre e le abbiamo rispettate”.

Fonte: La Stampa del 16 giugno 2011

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