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Casa e poco debito, via italiana alla ricchezza

Bankitalia: ma il 45% dei patrimoni è in mano al 10% delle famiglie Parsimoniosi Le passività pari al 78% del reddito, contro il 100% di Germania e Francia.
Crisi o non crisi le famiglie italiane continuano a non indebitarsi troppo. Soprattutto nel confronto degli altri europei degli americani e dei giapponesi. Quando lo fanno, poi, è principalmente per accendere un mutuo e comprare casa, che rappresenta il pezzo forte del loro patrimonio. Lo rivela l’ indagine Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie italiane nel 2009, cioè il secondo anno di recessione, il più “nero” della crisi. Si tratta quindi di dati condizionati da una realtà congiunturale difficile, che confermano la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi fortunati ma che dimostrano anche che gli italiani, forse per la connaturata voglia di risparmiare e per l’ attaccamento al mattone, resistono meglio di altri alle avversità dell’ economia. La piramide del benessere non è molto cambiata negli ultimi anni: il 10% delle famiglie possiede quasi il 45% della ricchezza complessiva che solo per il 10% è suddivisa tra la metà più povera dei cittadini. E’ un dato che sorprende sempre anche se è ancora più stupefacente scoprire che la quasi totalità delle famiglie italiane ha una ricchezza netta superiore a quella del 60% delle famiglie dell’ intero pianeta. Insomma nonostante tutto l’ Italia appartiene alla parte più ricca del mondo. Il confronto internazionale premia gli italiani anche sui debiti: sono i più parsimoniosi visto che hanno passività pari al 78% del reddito disponibile contro il 100% di Germania e Francia, il 130% di Stati Uniti e Giappone, il 140% di Canada e il 180% del Regno Unito. Il 41% dei debiti delle famiglie italiane è rappresentato dai mutui per l’ acquisto della casa che è la parte preponderante del loro portafoglio: circa 196 mila euro a nucleo 4.667,4 miliardi complessivi, cioè oltre l’ 82% dei beni reali posseduti. La componente finanziaria è più contenuta e i Bot sono decisamente scesi nella lista delle preferenze degli italiani che preferiscono tenere i soldi liquidi in banca o in Posta o nell’ investimento in Borsa. In complesso la ricchezza lorda delle famiglie italiane alla fine del 2009 era stimabile in quasi 9.500 miliardi di euro, quella netta in 8.600 miliardi, corrispondenti a circa 350 mila euro in media per famiglia. Nel 2010 le cose sembrano essere andate peggio: tra gennaio e giugno la ricchezza netta delle famiglie sarebbe diminuita dello 0,3% in termini nominali.

Fonte: Corriere della Sera del 21 dicembre 2010

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