Ogni giorno si affacciano previsioni di calo del Pil (+ 0,3), di aumento dello spread, di nuovi interventi per coprire altre frane nei conti. Le scelte della maggioranza non sono però ispirate a criteri il più vicino possibile all’ equità e alla razionalità. Lo prova l’ ostinata difesa imposta dalla Lega delle pensioni di anzianità, care ai suoi elettori e che permettono l’ andata in quiescenza prima dei 65 anni (una specialità tutta italiana) e l’ assoluta indifferenza generalizzata verso i colpi inferti al Sistema sanitario nazionale. Indifferenza dovuta anche al fatto chei malati non hanno una forza di pressione politico-sindacale: non sono, infatti, una categoria stabile e sindacalizzata, chiamataa votareoa manifestare. Basta, quindi, colpire il personale sanitario per allargare le maglie di una progressiva privatizzazione secondo gli ideali della destra. Già la manovra di luglio sanciva una detrazione di 7 miliardi e 950 milioni concentrati nel 2013-14, ma già si parla di anticipare il colpo al 2012, arrivando ad oltre 10 miliardi di sottrazione. A gravare sulle famiglie e sul personale vi è l’ introduzione su più larga scala dei ticket, il congelamento delle retribuzioni dei medici, il blocco dei contratti, lo stop al turnoover. Si approfitta della crisi per smantellare pezzo a pezzo una delle pochissime grandi realizzazioni del riformismo italiano. La Società italiana di Psichiatria ed altre associazioni ed onlus dedite alla salute mentale hanno inviato ai ministri e alle autorità interessate un documento di denuncia delle discriminazioni assicurative e sanitarie delle persone affette da disturbi mentali. “La situazione è drammatica per quanto riguarda eventi morbosi (dall’ infarto all’ ictus, al cancro o altre malattie organiche che non interessano la mente). Tale situazione è accentuata dal fatto che, ad oggi, in campo assicurativo viene preclusa a priori ai sofferenti di disturbi psichici o a chi risulti assumere psicofarmaci l’ accesso a forme di copertura per rimborso delle spese mediche derivanti da patologie organiche o da infortuni o, qualora, i disturbi o l’ assunzione di psicofarmaci dovessero manifestarsi durante il periodo di validità della polizza”. La lettera si richiama in proposito alla Convenzione dell’ Onu sui diritti delle persone con disabilità, stabilendo che “queste devono poter ottenere, a condizioni eque e ragionevoli, un’ assicurazione malattia … e un’ assicurazione sulla vita”. L’ Italia ha firmato la Convenzione in proposito nel marzo 2007 ma senza passare ad alcuna misura applicativa. L’ avversione culturale verso i malati di mente è più tetragona del più ragionevole spirito riformatore e di giustizia. Anche in Italia – ne abbiamo già parlato – comincia a risentirsi il fenomeno, partito dagli Usa, della carenza di farmaci oncologici generici ma pur sempre basilari per il trattamento di talune neoplasie e per i trapianti di midollo. Si tratta di scelte industriali dovute alla convenienza di dedicarsi a nuovi farmaci biologici di più alto costo e profitto. In proposito il 25 ottobre ho ricevuto una telefonata dal prof. Umberto Tirelli, direttore del Centro nazionale tumori di Aviano, che mi aveva già allertato sulla situazione. Questa volta mi è sembrato un po’ sollevato: “Proprio oggi mi sono arrivate 17 fiale di carmustina, il farmaco che mancava da diversi mesi e che ci permetterà ora di trattare almeno tre pazienti in attesa del trapianto di midollo. Il problema è ormai comune a tutti gli istituti autorizzati a questa terapia. Molti hanno dovuto ricorrere a farmaci sperimentali, almeno 10 volte più costosie di possibile minore efficacia. Negli Stati Uniti non c’ è accordo su come affrontare il problema, anche se è stato notificato che da settembre ad oggi vi sono stati 15 decessi per mancanza di farmaci”. Occorre predisporre, magari a livello europeo, una forte azione di contrasto politico ed economico. La legge del profitto senza alcun controllo può provocare disastri.
Fonte: Repubblica del 31 ottobre 2011Brevi e pessime notizie sulla sanità, da noi e fuori
Ottobre 31st, 2011
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L'autore: Mario Pirani - Socio alla memoria
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