di Franco Debenedetti Sarà perché siamo tutto il giorno ...
La battaglia contro il coronavirus si combatte anche con i dati
di Alberto Bisin, Natale D’Amico e Franco Debenedetti Il ...
Il caso TIM e i bastoni tra le fibre
Quando si chiamava Telecom, innumerevoli erano stati gli interventi pubblici nella vita dell’ex monopolista delle telecomunicazioni. Da quando si chiama TIM sembrava che non ce ne fossero stati di nuovi.
A chi giovano davvero i campioni nazionali?
L’idea della politica industriale continua a sedurre: i politici, che così pensano di dimostrare ai cittadini che hanno la situazione sotto controllo; gli imprenditori, specie quelli con qualche problema, che pensano che ci sia qualcosa da guadagnare da quello che i politici dovranno fare.
L’autocontrollo dei social
Fake news, hate speech, interferenze sulla sicurezza nazionale: quando i Big Tech fanno male. Ma una regolamentazione privata dei contenuti è preferibile a una pubblica
Governare i barbari
L'Europa non basta. Che cosa può fare il prossimo governo per archiviare il doppio populismo, per ridare energia all'Italia ed evitare che la pazza svolta in Parlamento diventi un regalo per i nuovi e per i vecchi estremisti. Ottimisti e pessimisti a confronto in un "girotondo" di idee.
I mali dell’Italia: i rischi di una falsa spiegazione
Trasforma in oro di consensi il piombo dell’accusa all’Europa di aver prodotto, con la sua austerità, debito e stagnazione. Una totale falsità, ma che si diffonde nella popolazione, ne influenza preferenze elettorali e scelte di vita: quanto tempo ci andrà perché quel veleno venga metabolizzato? L’Argentina dei decenni passati, il Venezuela di oggi ci ricordano che tempi e sofferenze possono essere senza fine.
Anche nel web sarà il mercato a fermare i monopoli
Minitel funzionava nel 1981, il primo uso privato di Internet è di dieci anni dopo. La Programma 101 dell’Olivetti è del 1965, il personal IBM di dieci anni dopo, il Mac quasi di venti.
L’eccesso di solidarietà che nuoce alla UE
Tutte le formazioni politiche che si presenteranno alle elezioni di maggio hanno «Europa» nel loro programma. I seguaci di Emma Bonino l’hanno perfino nel nome, “Più Europa”, secco, senza condizionali. Gli altri invece vogliono l’Europa sì, «ma un’Europa diversa», differenziando, secondo la propria natura, le auspicate “diversità”.
Più concorrenza per più integrazione UE
Dare al Consiglio Europeo il potere discrezionale di disattendere le decisioni della Commissione: la proposta del ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire parve dettata da risentimento per lesa maestà.