“L’attuale era della globalizzazione non è finita ma sta in cattiva salute” titolava un editoriale del Financial Times dello scorso 25 maggio. Oggi l’orizzonte previsivo è oscurato dalla pandemia che ha provocato e ancora in parte provoca diffuse paralisi nella produzione e nei trasporti internazionali.
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Un Antitrust severo tutela la crescita dell’industria europea?
Un anno fa faceva qualche rumore la decisione dell’Antitrust europeo (commissaria la danese Margrethe Vestager) di bocciare il progetto di fusione della francese Alstom con la divisione ferroviaria della tedesca Siemens, un’operazione ritenuta a rischio di concentrazione monopolistica sul mercato europeo dell’alta velocità ferroviaria, ancora non aperto ad una effettiva concorrenza esterna.
Antitrust meno severo per competere sui mercati
In che senso l’Europa dovrebbe rivedere le regole della concorrenza, come richiesto dal neocommissario UE Thierry Breton nell’intervista di Beda Romano pubblicata il 17 gennaio su questo giornale? Breton cita tempi più rapidi di istruttoria e fa un generico riferimento alla sfida dl Green New Deal.
Una sana politica industriale UE e il rilancio di Industria 4.0
Nell’articolo “Cinque mosse per un Mise al passo coi tempi” (Sole24Ore, 6 .12.19) il sottosegretario allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella propone autorevolmente di rilanciare il ruolo del suo ministero, in raccordo con altri ministeri e altri soggetti pubblici (regioni, CDP, Invitalia), per andare oltre la gestione dei numerosi tavoli di crisi aziendali.
Rivale e partner, il dualismo della Cina
Un provocatorio e – come sempre – graffiante articolo di Thomas L. Friedman sul New York Times del 28 novembre segnala il timore che le tensioni diplomatico-commerciali USA-Cina, culminate lo scorso maggio nell’inserimento del gigante elettronico Huawey nella “Entity list” USA dei sorvegliati speciali in materia di sicurezza digitale e rischio di spionaggio, preparino la costruzione di un “secondo muro di Berlino digitale”.
La battaglia delle diseguaglianze passa da equità fiscale e scuola
Il tema delle crescenti disuguaglianze mondiali nella distribuzione del reddito e della ricchezza è rapidamente scomparso dall’agenda del recente G7 a Biarritz, ma nei prossimi vertici tra i cosiddetti grandi della terra non tarderà a riaffacciarsi, tanto più se si aggraveranno i timori di una prossima recessione mondiale.