Differenziale con i titoli tedeschi al nuovo record. Milano cede il 3,47% Vorremmo finalmente vedere un’ Europa che parla con una voce sola
La speculazione ha preso di mira l’ Italia. Sono giorni che i mercati sono sotto pressione ma ieri l’ attacco è stato particolarmente duro: il differenziale tra i Btp decennali e i Bund tedeschi di uguale durata, che sono considerati i più sicuri, è schizzato a 248 punti base. Il record dei record. Mentre Piazza Affari è caduta del 3,47% trascinata all’ ingiù dal forte calo dei titoli delle banche, Unicredit in testa. Uno scenario da disfatta tanto da determinare l’ intervento del governatore della Banca d’ Italia, Mario Draghi rassicurante sulle banche e sulla tenuta dei conti pubblici. E da suggerire alla Consob la messa in moto di uno «stretto monitoraggio» delle contrattazioni. Anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, durante il vertice italotedesco col presidente della Germania Christian Wulff, è intervenuto: «La Grecia fa uno sforzo eroico: è saggio darle più tempo», ha detto tornando poi ad esortare il governo a continuare a fare tutto il possibile per tenere sotto controllo i conti pubblici. L’ esecutivo, col premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti, ha aggiunto in serata la sua voce per confermare l’ efficacia della manovra appena varata. Gli attacchi sono avvenuti a due riprese: in mattinata la corsa degli spread, che il giorno prima aveva portato la distanza tra i rendimenti dei titoli pubblici italiani e tedeschi a 226 punti base è ripartita subito raggiungendo rapidamente i 247 punti e innescando una sorta di rincorsa col calo delle azioni delle banche italiane a Piazza Affari. Secondo gli operatori hanno pesato sui gruppi creditizi i rumors su una possibile bocciatura agli stress test i cui risultati saranno resi noti il 15 luglio; hanno influito sui titoli del debito le incertezze della politica e la bufera in arrivo su Tremonti. Ma anche e soprattutto i timori di un contagio in Italia come in Spagna della crisi di Grecia e Portogallo in assenza di una decisione comune ed efficace dell’ Europa. Attorno alle 13.15 la situazione è migliorata: lo spread si è ridotto a 236 punti e dalla Francia dove stava per partecipare ad un convegno è arrivata la dichiarazione rassicurante di Draghi. Ma nello stesso tempo, è piombata sui mercati la cattiva notizia dell’ indebolimento del mercato del lavoro in Usa, rispetto alle già mediocri previsioni. Le Borse hanno un nuovo sussulto in attesa dell’ avvio di Wall Street che aprirà in calo e lo spread è tornato ad allargarsi sfondando anche quota 247. Questa volta però non per un indebolimento dei titoli italiani, che anzi dopo le parole di Draghi si sono assestati recuperando due punti, ma per l’ incredibile rafforzamento dei bund tedeschi, evidentemente percepiti come unica ancora della stabilità, il cui rendimento è sceso di 12 punti, al 2,84%, vanificando il miglioramento dei titoli italiani. In Borsa anche i titoli che sembravano aver ripreso fiato sono tornati a calare nel pomeriggio e il tonfo di Piazza Affari si è allargato alle altre piazze europee: Francoforte ha perso lo 0,92%, Parigi l’ 1,67% , Londra l’ 1,06%. A penare a Milano soprattutto i titoli bancari con Unicredit caduto del 7,85%, Intesa San Paolo del 4,56%, Ubi del 5,84% e Banco Popolare del 6,46%.
Attacco sui mercati: giù Bora e Btp
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