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Atac, auguri a Basile non di Buon Natale, ma di buon governo

L’ ATAC ha bisogno di autisti e tecnici ma ha assunto impiegati, e perlopiù con un metodo poco originale, la segnalazione politica o sindacale. Una segnalazione non si nega a nessuno, parrebbe, e chi ne ha ricevute vi ha dato seguito senza batter ciglio, si trattasse di Atac, Acea, Ama,e chissà cos’ altro scopriremo. Ma l’ Atac, oltre che da parentopoli, è afflitta da due malattie gravi: i buchi di bilancio e quelli nel servizio. I conti da anni non tornano, e la corsa selvaggia alle assunzioni non ha aumentato l’ efficienza. Anzi. Al capezzale della malatissima azienda ora c’ è Maurizio Basile, già capo di gabinetto del sindaco. È un manager di lungo corso e provate capacità ma la sfida è da far tremare le vene ai polsi: rimettere in sesto un’ azienda che perde 120 milioni, ne ha 400 di debiti, mezzi con oltre 7 anni di vita media, eccesso di personale amministrativo e carenza di quello operativo, permeabile alla politica e cogestita di fatto con il sindacato, che ha fatto la sua parte in parentopoli. Sciogliere la matassa sarà un’ opera difficile, e romani e turisti per vederne i risultati dovranno aspettare anni. Il primo passo è stato evitare il fallimento reincorporando la parte immobiliare: ma il lavoro veroè ritrovare efficienza. Qui, più che sui pur necessari equilibrismi contabili, si misura l’ opera di Basile. Per realizzarla dovrà rimettere al loro posto sindacati e politici e resistere a pressioni di ogni tipo. Non c’ è da invidiarlo ma da augurarsi che dopo lo scempio compiuto, lo lascino lavorare in pace. Roma non si può permettere un’ azienda di trasporto pubblico piena di raccomandati che non riescea garantire neanche quanto stabilito dal contratto di servizio perché i mezzi sono troppo spesso fermi per avarie e non ci sono autisti a sufficienza. Pensavamo di averne viste molte, ma la parentopoli romana targata centrodestra supera ogni esperienza. Auguri a Basile, e non solo di Buon Natale.

Fonte: Repubblica del 14 dicembre 2010

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