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Olimpiadi la difficile scommessa

AVERE le Olimpiadie Roma nel 2020 sarebbe un grande risultato. Un’ occasione per mettere in moto energie, affrontare problemi strutturali della città e del paese, rilanciare un settore troppo a lungo trascurato come il turismo. Battersi per questo obiettivo è quindi una cosa da fare, al meglio. La partita nonè cominciata benissimo, con i primi due candidati alla presidenza del comitato promotore, Nerio Alessandri, fondatore di Technogym, e il presidente della Ferrari Luca Montezemolo che hanno rinunciato, la di là delle dichiarazioni ufficiali, perché c’ era chi remava contro la candidatura dell’ uno e poi di quella dell’ altro (e non necessariamente chi ha remato contro il primo è stato lo stesso che ha remato contro il secondo). La selezione si è conclusa con la scelta di Mario Pescante, uno storico dirigente dello sport italiano, vice presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Una scelta di alto livello. Che però dopo due rinunce appare come una soluzione istituzionale visto che altre non si riusciva a concretizzarne. Pazienza, si poteva puntare direttamente su di lui e ci si sarebbe risparmiati un mese di brutte figure. Ma questoè il passato. Ora è il momento di affrontare il futuro. Pescante farà certamente un ottimo lavoro, ma sarà bene tenere conto delle carte che ha in mano. La città di Roma non è al massimo del suo splendore. La giunta che la governa si è illustrata più per gli scandali nelle sue partecipate che per il miglioramento dei servizi ai cittadini. Il sindaco non ha grande consenso in patria e non pare goda di particolare apprezzamento internazionale. Sul piano dello sport l’ ultima esperienza che la città può vantare sono i campionati di nuoto, passati alla storia per le irregolarità amministrative e le piscine sotto sequestro. (dalla prima di economia) ALLARGANDO lo sguardo al paese la situazione non è molto migliore. I voti al Comitato Olimpico si conquistano anche con una politica estera credibile, con il rispetto degli impegni, con l’ attenzione costante ai tanti paesi dell’ emisfero sud del mondo. Ebbene, le credenziali dell’ Italia sono essenzialmente l’ aver disatteso gli impegni assunti in termini di aiuti allo sviluppo promessi e non assegnati. Ma per avere le Olimpiadi contano anche altre cose. Conta la coesione con la quale il paese si presenta all’ appuntamento, e il nostro ha un governo nel quale c’ è una componente importante che contesta la celebrazione della storia attraverso la quale la nostra nazione si è fatta stato. Conta infine la credibilità e la spendibilità internazionale del leader del paese. Sulla quale non è necessario fare commenti. A Pescante i più sinceri auguri di buon lavoro.

Fonte: Repubblica del 22 febbraio 2011

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