• mercoledì , 27 Novembre 2024

Elettricità intelligente. America più sicura

La riscoperta della «smart grid» contro gli attacchi degli hacker.
La smart grid, la rete elettrica intelligente, è il sogno e l’ incubo dell’ America che produce ma fatica a riprendersi dalla lunga recessione. Una rete tutta nuova, gestita da sensori digitali e da un sofisticato software di Google, capace di risparmiare energia evitando sprechi e ottimizzando i flussi di risorse, è il sogno che Obama aveva affidato al pacchetto di stimoli varato all’ indomani del suo insediamento alla Casa Bianca: la misura che doveva materializzare le promesse – hope e change, speranza e cambiamento – della sua affascinante campagna elettorale. Due anni e mezzo dopo quel simbolo è stato declassato a intervento d’ emergenza di limitata efficacia (addirittura dannoso, sostengo i repubblicani) mentre a tenere banco, ora, è l’ incubo della vulnerabilità della rete elettrica agli attacchi informatici: veri atti di guerra cibernetica condotti non più da singoli hacker, gli anarchici dell’ era digitale, ma, forse, da governi stranieri pronti a paralizzare l’ America in caso di conflitto. Il Pentagono che minaccia di reagire a un attacco cyber con armi vere fa scalpore, ma per capire cosa c’ è dietro vanno lette le analisi sul moltiplicarsi delle intrusioni nei sistemi elettronici non più solo di ricchi istituti (banche e finanza) da rapinare via computer, ma di obiettivi «strategici»: il Fondo Monetario internazionale, il Senato Usa, le industrie militari, interi mercati finanziari come il Nasdaq. Attacchi spesso provenienti dalla Cina e iniziati nel 2009 con l’ assalto cibernetico a una centrale elettrica Usa. Scenari che allarmano, ma poi può anche capitare di sorridere se si gira, naso in su, per le strade di un’ America costeggiate dai vecchi pali della luce di legno o nelle periferie urbane dove ogni isolato ha la sua matassa inestricabile di cavi penzolanti da trasformatori grossi come bidoni della spazzatura. Il capitalismo Usa trova le risorse per le nuove reti – Internet, i cellulari, il wi-fi – ma non riesce ad ammodernare le vecchie infrastrutture: le società elettriche sono quelle che spendono meno (0,2% del bilancio) per ricerca e sviluppo. Intanto si moltiplicano i black out: 350 nel periodo 2005-2009, il doppio rispetto ai 5 anni precedenti. Così ora Obama prova a rilanciare la sua smart grid. Altrimenti Pechino rischia di vincere anche senza attacchi cyber. Nota Steven Chu, il Nobel di origine cinese che Obama si è scelto come ministro dell’ Energia, che, mentre il Paese asiatico fa passi da gigante nelle fonti rinnovabili e relative reti, l’ America non solo non investe abbastanza in queste fonti, ma ha una rete che, se dovesse essere collegata a nuove centrali solari o eoliche disperderebbe l’ 80 per cento dell’ energia immessa. «Se Thomas Edison tornasse improvvisamente in visita» ironizza Chu, «guardando le nostre strutture elettriche americane si sentirebbe a casa sua». Che sia questa la chiave per sconfiggere gli hacker ipertecnologici?

Fonte: Corriere della Sera del 24 giugno 2011

Articoli dell'autore

Commenti disabilitati.